giovedì, Marzo 28, 2024
HomeAttualitàGli antichi originari e i diritti di pesca
I pescatori di Torri, Garda e Sirmione acquistarono nel 1452 il migliore tratto di lago per dar la caccia ai branchi di sardéne

Gli antichi originari e i diritti di pesca

Fu nel 1452, il 16 settembre, che i pescatori di Torri, insieme a quelli di Garda e di Sirmione, acquistarono dai nobili Becelli di Costermano i diritti di pesca sulla cosiddetta «peschiera di San Vigilio». Era il tratto migliore del lago, lungo la costa, dal confine fra Garda e al castello di Torri e poi fino ai monti sommersi del Varàna e del Vò. Era lì che si dava la caccia ai grandi branchi delle sardéne, che davano di che sfamarsi a tutto il paese. Di fatto, con quell'acquisto, nacquero le Corporazioni degli Antichi Originari, tuttora attive sia a Torri che a Garda. Sono i sodalizi che raccolgono gli eredi delle famiglie che presero quella decisione tanto clamorosa, cinque secoli e mezzo fa, e a Torri anche i discendenti dei nuclei familiari ammessi nella Corporazione dopo la spaventosa peste del 1630, che aveva fatto stragi. Dall'affitto delle rive, dall'asta annuale dei diritti di pesca, si ricavava denaro da distribuire ai capifamiglia, che dovevano avere «locus et focus» in paese: era insomma necessario essere residenti. Ma con quegli stessi soldi ci si facevano anche interventi sociali: ad esempio, era con quei proventi che si pagava la levatrice. Ancora oggi i diritti di pesca dei torresani vengono posti all'asta in aprile e l'utile che se ne ottiene lo si spartisce fra i soci il 15 di agosto: ne hanno diritto i capifamiglia, sia maschi che femmine. La bandiera della Corporazione è esposta nelle feste solenni. E la bacheca, in corso Dante Alighieri, annuncia gli appuntamenti sociali. La tradizione continua a vivere.

Nessun Tag Trovato
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video