sabato, Aprile 20, 2024
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Il giovane chef, oro lo scorso anno, ha partecipato alle Olimpiadi gastronomiche in Germania. La giuria conquistata dalla pera di cuscus e dall’involtino di calamaro

Gli antipasti di Tosi valgono l’argento

A soli 25 anni, alla sua prima Olimpiade, Stefano Tosi si aggiudica la medaglia d’argento. Un brillante risultato che porta nell’olimpo dei cuochi italiani il giovane chef lacisiense cresciuto alla scuola alberghiera di Bardolino e allievo di Fabio Tacchella, titolare dell’Antica pesa di Stallavena. È la seconda medaglia importante che il giovane Tosi, titolare del ristorante Doana di Lazise, porta a casa. La prima, d’oro, se l’era conquistata a Salisburgo l’anno scorso. Adesso l’argento in coppia con il capitano della nazionale cuochi Gianluca Tommasi. «Siamo stati selezionati in 18 ma in definitiva alle Olimpiadi di Erfurt, in Germania, abbiamo partecipato solamente in sei», spiega sorridente Stefano Tosi, «e noi della categoria A abbiamo dato il meglio della nostra professionalità. I nostri fingeer food, bocconcini da aperitivo, sono stati veramente apprezzati». Alla grande kermesse gastronomica tedesca hanno partecipato 32 nazioni, da tutto il mondo. L’Italia è arrivata settima, migliorando la precedente posizione che era il decimo posto. Maggiormente apprezzato ad Erfurt per la categoria A, ovvero i piatti freddi, dove Tosi ha messo in mostra la sua migliore professionalità sono stati la Pera di Cuscus, espressione dell’incontro fra la cucina del sud con la fregola sarda e del nord con la salsa gremolata milanese, e l’involtino di calamaretto siciliano. Tra gli antipasti, il filetto di sgombro in padella con seppie arrostite ripiene, con crudità di pomodoro, capperi e olive, mentre il piatto da buffet per otto persone, più apprezzato è stato il filetto di cernia con olive nere e gamberi di Venezia, insieme agli asparagi verdi in manto di cavolo nero. «Adesso siamo proiettati verso i prossimi appuntamenti, con gli europei di Strasburgo», spiega Tosi, «ma non possiamo certo mancare ai mondiali di Basilea. Abbiamo sfiorato l’oro, ma noi tutti, Tacchella per primo, siamo convinti di portarcelo a casa quanto prima. Il successo di queste olimpiadi lo dedico ai miei genitori che mi hanno sempre spinto a dare il meglio, ovvero hanno creduto nel mio impegno ed anche nel mio talento».

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