giovedì, Marzo 28, 2024
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Rappresenta un uomo con la valigia che legge i nomi dei cinque continenti. È in marmo rosso di Verona e viene inaugurato questa mattina ai giardini di via Monte Pigneto.

Gli emigranti hanno il loro monumento

Sta stretto in una valigia tutto il mondo dell'emigrante. Una valigia di cartone con il cordino di spago, proprio come quella che oggi sarà portata simbolicamente in processione dalla chiesa parrocchiale ai giardini di via Monte Pigneto. Qui, alle 11.15, sarà scoperto e inaugurato il monumento all'Emigrante, che rappresenta in un unico blocco di marmo rosso di Verona, le migliaia di uomini e donne che andarono in un paese straniero a cercare un lavoro, per dare a se stessi o alla propria famiglia un futuro migliore. Ed è proprio un uomo con la valigia che guarda i nomi dei cinque continenti, il soggetto dell'opera realizzata da artisti locali. La manifestazione è stata organizzata dall'Associazione Veronesi nel Mondo e dal Circolo Baldense Ex Emigrati, presiedute da Claudio Valente e Enzo Monego. Oggi sarà presente l'amministrazione, con il sindaco Stefano Sandri, e sono stati invitati anche Elio Mosele, presidente della Provincia e Raffaele Zanon, assessore regionale ai flussi migratori. «I tesserati del Circolo Baldense sono oltre 150, originari di Brenzone, Lazise, , Garda, Torri, ma anche Calmasino, Cavaion, Costermano, Caprino, Ferrara di Monte , Brentino Belluno, Rivoli», spiega Luciano Pachera, uno dei più attivi membri del direttivo. «Tutti hanno provato cosa significa lavorare per anni lontano dal proprio paese. Questo è il giorno del nostro raduno davanti ad un monumento di cui andiamo molto fieri e siamo felici resti a Caprino». E ne spiega alcune ragioni: «È opera di Angelo Caurla, un artigiano di Lubiara che fa parte del nostro circolo, a cui sono iscritti soprattutto scalpellini del marmo», spiega. «Come Sergio Vianini, Egidio Cristini, Cesare Segattini, Gialuigi Vianini e Luciano Caurla che con Angelo Caurla hanno collaborato per realizzare il lavoro». E precisa: «Hanno iniziato il 18 marzo dell'anno scorso e hanno terminato dopo cinque mesi. Abbiamo deciso di inaugurarlo il 12 settembre perché segue di un giorno un anniversario importante: l'attentato alle Torri Gemelle». Sono stati molti i lavoratori del marmo a lasciare l'area baldense dopo la prima e la seconda guerra mondiale. Due ondate migratorie dirette verso paesi europei e oltreoceano. «Io sono rimasto in Svizzera quattro anni a lavorare nelle cave di granito nel Canton Muri», ricorda Pachera. «Poi per tre anni sono stato in Austria, a Monaco di Baviera, sull'autostrada del Brennero a mettere in opera marmi scavati in Italia. Nel 1963 sono tornato con Raffaella, la signora che avevo sposato dopo averla incontrata in Svizzera, dove era arrivata da Lecce». Mondi sovrapposti, esperienze e vite che si incrociano. Altrove. E a volte tornano. Come quelli del Circolo Baldense ex Emigrati,«che hanno lavorato all'estero e hanno reso grande l'Italia», dice Monego. Il programma della manifestazione prevede alle 9 l'arrivo dei partecipanti sul piazzale della chiesa di Caprino; alle 10 la messa tenuta da Don Walter Soave nella chiesa parrocchiale; alle 11 sfilata verso il giardino di via Monte Pigneto con l'accompagnamento della banda di Caprino; alle 11.15 scoprimento e inaugurazione del monumento all'Emigrante; alle 11.20 discorsi celebrativi; alle 12.30 pranzo al Park Hotel Oasi, in via della Pace a Garda, con intrattenimento musicale.

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