Basta un temporale per far saltare un concerto: ad Arco gli spazi coperti non esistono e all'aperto scarseggiano De Gregori torna il 12 settembre, ma non si sa dove ospitarlo
Gli spettacoli? Alla mercé del tempo
Sono tornate a casa abbacchiate, infreddolite e zuppe d’acqua le centinaia di persone che l’altra sera hanno scarpinato fino al prato della Lizza, sul castello, per assistere al concerto di Francesco De Gregori. A guastare la festa è stato un temporale estivo. Gli organizzatori ci riproveranno il 12 settembre, ma da qualche altra parte. Ma la ricerca di una sede idonea si preannuncia difficile.Non c’è stato nulla da fare. L’organizzazione sperava nella clemenza di Giove Pluvio, almeno per lo stretto necessario, ossia la durata del concerto, ma all’ennesima precipitazione della giornata ha dovuto alzare bandiera bianca. E comunicare al pubblico presente, un migliaio di persone sui 1200 tagliandi prenotati, che lo spettacolo non sarebbe andato in scena. De Gregori è ripartito immediatamente alla volta della Sardegna, dove ieri sera era impegnato nella tournè con Lucio Dalla, Fiorella Mannoia e Ron. Tornerà ad Arco giovedì 12 settembre, per cantare non nella suggestiva cornice del castello bensì da qualche altra parte. La macchina organizzativa, infatti, ha deciso di abbandonare l’idea dell’antico maniero; ufficialmente perché verso la metà di settembre farà troppo freddo, la sera, per sdraiarsi o accovacciarsi sul prato della Lizza, ufficiosamente perché trasportare strumenti, mixer, amplificatori, casse e luci (da un milione di euro in tutto) in cima alla rupe che sovrasta Arco ha un costo non indifferente. Costo che nonostante il tentativo fallito dell’altra sera si sono dovute sobbarcare la Comunità del Garda e l’amministrazione arcense (quest’ultima partecipa alla spesa di allestimento del concerto con circa 10 mila euro sui 50 mila di costo complessivo). Per rientrare, parzialmente, dell’esborso gli organizzatori hanno quindi deciso di puntare, per il bis, ad un luogo più ampio (così da aumentare i biglietti venduti) e facilmente accessibile. Subito si è pensato al parco del Climbing Stadium di Prabi (con la possibilità di usufruire delle tribune allestite, la settimana prima, per il Rock Master) ma il 10 di settembre riaprono le scuole e questo potrebbe risultare un problema. In alternativa ci sarebbe il campo sportivo di via Pomerio, ma bisogna prima capire cosa ne pensa la società di calcio del presidente Marchi. La verità è che ad Arco, ma non solo, non esiste un luogo o una struttura in grado di ospitare eventi, musicali e non, alla portata delle masse. Un’ipotesi sarebbe il parco del Sanaclero, ma finché rimane nelle mani della Provincia è poco più di una mera utopia. E lo stesso discorso vale per i luoghi al coperto, almeno fino a quando il palazzetto resta nel libro dei sogni. In questa situazione gli spettacoli di élité, per pochi intimi, diventano una scelta quasi obbligata.