giovedì, Aprile 25, 2024
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Non solo motoscafi: Montichiari è anche capitale della pesca. L’assessore Sala: è importante ripopolare laghi e fiumi ma servono incubatoi nelle valli

Gran finale al «Nautic show»

Ultimo giorno oggi per la terza edizione del Nautic Show, il salone europeo della nautica che si è aperto il 10 febbraio scorso al Centro fiera di Montichiari. Soddisfatti gli organizzatori, che parlano di «edizione straordinaria di cui hanno parlato le migliori riviste del settore» ed entusiasti i 280 espositori «con vendite e prenotazioni oltre ogni previsione». Molto frequentati gli stand della Marina Militare (che offre filmati e modellini in scala), della Guardia Costiera, della Provincia (presente con l’assessorato alla Pesca) e dei Cantieri Riva del Gruppo Ferretti, che hanno lanciato l’ultima novità, il lussuoso motoscafo «Aquariva». Si concludono anche gli spettacoli in fiera e, dopo il successo ieri degli Ipanema Show, arriva oggi la show girl Alessia Mancini. Il Nautic Show rimarrà aperto dalle ore 10 alle 20. Nell’ambito del salone l’assessorato provinciale alla Caccia e Pesca ha attivato un suo stand, sollevando molto interesse. Un’attenzione che non è venuta meno anche dopo la chiusura, all’interno della stessa rassegna, di «Pescare 2001», il salone della pesca che si è svolto lo scorso fine settimana. L’iniziativa dello stand rientra nell’ambito della promozione della conoscenza della nostra fauna ittica e della pesca, che ha un posto di rilievo nel quadro regionale: i pescatori dilettanti bresciani sono circa 40 mila, un centinaio i professionisti. Su un territorio che ha un vasto reticolo idrografico, tanto più inconsueto per la presenza di ambienti molto diversi tra loro, dalla pianura, alle valli, ai laghi. «La pesca ha una notevole valenza sul piano sportivo come su quello culturale – osserva l’assessore Alessandro Sala -, è una attività qualitativamente importante, che implica una volontà di conoscenza dell’ambiente in senso lato e il desiderio di vivere a contatto diretto con la natura». L’assessore ha visitato più volte lo stand fieristico e si è detto soddisfatto per i risultati raggiunti. Esso ha infatti offerto a migliaia di persone l’opportunità di conoscere da vicino i pesci delle nostre acque (è stato allestito un acquario), di chiedere informazioni sull’attività del servizio, sulla normativa in materia di pesca e di ricevere opuscoli e pubblicazioni curate dall’assessorato. Sono due le tematiche che stanno particolarmente a cuore all’assessore: la promozione della conoscenza in materia di pesca e di salvaguardia della fauna ittica; la fecondazione e riproduzione di specie ittiche di pregio. «Sono convinto che il principio della correttezza e del rispetto – spiega Sala – vada spiegato soprattutto ai ragazzi, istintivamente attirati dai pesci e incuriositi dall’attività di prelievo. Raggiungere i ragazzi nelle scuole per insegnare loro quali e quante specie ittiche vi siano nelle nostre acque, come e quando si può fruire della ricchezza della natura, rispettando le sue leggi e i regolamenti imposti dall’uomo per tutelarla, credo debba essere il primo passo necessario per creare adulti consapevoli e responsabili». In quest’ottica l’assessorato organizza già dallo scorso anno con successo (le adesioni da parte delle scuole della provincia sono state quest’anno molto alte) nutriti programmi didattici nelle medie, che coinvolgono alunni e insegnanti in un percorso che comprende lezioni teoriche, pratiche e visite guidate. Le condizioni attuali dei corsi d’acqua e dei laghi rendono inoltre indispensabili interventi di ripopolamento, con particolare riguardo alle specie autoctone, oggetto di prelievo da parte dei pescatori e la cui riproduzione naturale è difficile. L’assessorato provinciale alla Pesca sostiene direttamente, tramite proprie strutture e, indirettamente, tramite convenzioni e contributi ad associazioni di pesca dilettantistica o enti, la riproduzione artificiale delle specie ittiche di pregio intesa come quella serie di operazioni complesse, condotte con metodiche avanzate, finalizzate a una produzione di avannotti di alta qualità, che mantengano inalterati i caratteri propri che le specie hanno nell’ambiente naturale. L’obiettivo è anche quello di sostenere tramite le strutture di incubazione provinciale, la produttività dei bacini lacustri e di incentivare, coinvolgendo le associazioni locali delle valli bresciane e i comuni interessati, la realizzazione degli incubatoi di valle per la riproduzione di salmonidi di alta qualità. Accanto all’incubatoio di Ponte Caffaro, nascerà presto l’incubatoio dell’Alta Valle Camonica e dell’Alto Garda, mentre verrà promossa anche la ricerca di una localizzazione adeguata per l’incubatoio della Valle Trompia.

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