venerdì, Marzo 29, 2024
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Nel 2010 ricorrono i 500 anni dall’apparizione, che saranno celebrati anche con eventi culturali. E i frati sperano nell’arrivo di un ospite speciale

Grandi restauri al Frassinoin attesa di papa Benedetto

Grandi lavori al santuario della Madonna del Frassino che si sta preparando allo storico appuntamento del 2010, anno in cui ricorrono i 500 anni dall’apparizione. Il cinquecentesco edificio è oggetto di un accurato intervento di restauro degli affreschi esterni, quelli ben visibili sia sulla facciata della chiesa che sulle pareti dei due chiostri. Le spese dei lavori, realizzati dalla Frasi Restauri, sono coperti parte dalla Soprintendenza che coordina il restauro e parte dalle offerte raccolte dalla comunità di Frati Minori che dal giugno 1514 è custode del luogo.«Abbiamo iniziato lo scorso anno un percorso di avvicinamento a questa importantissima data. Un percorso», spiega frate Pio Prandina, guardiano del Santuario, «sia spirituale, che di solidarietà col progetto di un lebbrosario da ristrutturare in Africa, che di iniziative e opere concrete. Tra queste ultime quella del restauro del cosiddetto apparato pittorico esterno è di grande importanza». «Questi lavori ci permetteranno di restituire ai fedeli e a quanti vorranno partecipare alla ricorrenza una visione del Santuario molto vicina alla sua bellezza originale. Un valore», dice il padre guardiano, «che si aggiunge al programma di eventi culturali e religiosi che stiamo predisponendo per il 2010 in collaborazione con l’amministrazione comunale e un Comitato di residenti».Lo scorso anno il Santuario è stato visitato da due porporati: il cardinale Telesphore Placidus Toppo, presidente della Conferenza episcopale indiana, che a giugno aveva celebrato la messa per la benedizione e affidamento dei bambini alla Madonna del Frassino; a settembre, invece, è stato il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione del clero, a presiedere la cerimonia per l’anniversario dell’incoronazione dell’immagine della Madonna del Frassino a «Regina del Garda».Presenze significative che potrebbero preludere ad una visita del Santo Padre in occasione dei 500 anni dell’Apparizione? «Difficile dirlo. Certo l’intera comunità, quella dei nostri religiosi e quella di Peschiera, ne sarebbero felicissimi. Ma al momento non possiamo far altro che attendere fiduciosi». E in attesa di notizie da Roma, dove qualche richiesta deve essere stata recapitata, al Santuario di Peschiera prosegue l’accurato intervento di restauro conservativo.«L’opera», spiegano Francesca Ambrosi e Simone Natali della Frasi Restauri, «si é resa necessaria a causa del mediocre stato di conservazione dei dipinti oggetto di infiltrazioni, distacco dal supporto originale, viraggio cromatico dovuto all’alterazione di sostanze utilizzate in restauri precedenti». Problemi cui si sono aggiunti «ulteriori elementi di degrado non trascurabili determinati dalla vicinanza di un’importante arteria autostradale. Ci riferiamo», precisano i tecnici, «sia alle costanti sollecitazioni da vibrazioni sia alla quantità di particellato carbonioso, il cosiddetto smog che si deposita generosamente sulle superfici rovinandole». Gli affreschi sono stati dipinti nel corso del 1600 da Domenico Muttoni. Le scene dei due chiostri narrano episodi della vita di San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova; nel pronao di ingresso, la grande facciata esterna della chiesa, sono invece rappresentate le fasi salienti che riguardano il miracolo della Madonna del Frassino oltre a due maggiori rappresentazioni riportanti anche una scritta che è un monito verso l’attaccamento ai beni materiali.«Queste due scritte», riprende frate Pio, «racchiudono visivamente e verbalmente l’insegnamento spirituale e morale del tempo che, in fondo, vale anche per l’oggi. E’ un invito a riflettere e considerare la vita non fine a se stessa ma a valutare le scelte in funzione della fine: intesa non solo come termine ma anche come finalità. In fondo», conclude frate Pio, «una provocazione per la “fluida” società di oggi, che ha bisogno di recuperare la preziosità della riflessione».

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