giovedì, Aprile 18, 2024
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A Riva un incontro promosso dai maitres Amira dedicato a cultura e ruolo dei distillati nella moderna ristorazione

Grappa, oro in cucina

La cultura della grappa nella moderna ristorazione è stata al centro di un incontro che si è svolto nell’ambito della «Expo Riva Hotel», organizzato dalle sezioni di Brescia, Verona e Trento dell’Amira, l’Associazione dei maitres italiani di ristoranti e alberghi. Notevole il successo di pubblico, costituito in prevalenza da addetti ai lavori, che hanno accolto positivamente l’idea di valorizzare il distillato italiano per eccellenza. All’introduzione tecnica da parte di un noto distillatore del Veneto, Carlo Gobbetti, è seguita l’appassionata relazione del sommelier lonatese Marino Damonti, uno dei massimi esperti di grappe, dedicata ai vari momenti della degustazione, al riconoscimento dei profumi e dei sentori, nonché alle attenzioni in merito ad aggiunte di zuccheri ed essenze che possono trarre in inganno il consumatore. Damonti ha guidato il folto pubblico in una lettura della scheda di degustazione richiamando l’attenzione sui ricordi giovanili e le varie esperienze individuali nel percepire la gamma di profumi che l’acquavite sprigiona. Le carenze di immagine e di conoscenza di cui soffre il prodotto-grappa sono state invece affrontate dal presidente degli assaggiatori dell’Anag di Brescia, Renato Paini, che ha sottolineato come il nostro distillato si trovi nelle stesse condizioni del vino negli anni ’60, quando nei ristoranti si distingueva solo tra bianco e rosso. Richiamando la necessità che anche le scuole alberghiere manifestino maggiore attenzione didattica sui distillati, Paini ha ribadito la necessità di un cambiamento di mentalità: una svolta non semplice, ma possibile. Scopo fondamentale dell’Associazione nazionale assaggiatori grappa, del resto, è diffondere la conoscenza dei distillati di buona qualità. Per questo l’Anag organizza corsi per avvicinare l’appassionato a un assaggio più attento e qualificato, nonché a una conoscenza approfondita delle varie metodologie di distillazione. Gli organizzatori hanno alla fine offerto un pranzo in cui l’acquavite ha fatto naturalmente la parte del leone: a squisiti involtini di anguilla marinata con grappa si sono succeduti fettine di cervo ubriaco ed altre leccornie, il tutto per la soddisfazione dei commensali che hanno apprezzato l’impegno in cucina del nostro distillato di bandiera.

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