«Anche quest’anno Vinitaly si apre al mondo del business, con una rassegna forte di oltre 100mila metri quadrati netti, 4.600 espositori, con buyer esteri rappresentati provenienti da 143 paesi –ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. Dalla trasformazione in Società per azioni di Veronafiere, abbiamo accelerato sempre di più per fare di Vinitaly il centro di una struttura aggregativa di promozione che parli ai buyer esteri come voce unitaria dell’eccellenza vitivinicola italiana. Siamo un attore privato, ma mettiamo a disposizione le nostre risorse e il nostro know-how per operazioni di sistema e lo facciamo perché siamo convinti che questa sia la strada giusta per mantenere ed incrementare gli straordinari risultati ottenuti dal vigneto Italia in questi ultimi venti anni».
La forza di Vinitaly si declina anche come motore propulsivo per l’economia e lo sviluppo della città. Lo ha ricordato il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che annuncia un grande piano di «rigenerazione di tutta l’area circostante alla fiera, dove stiamo recuperando un milione di metri quadrati, con investimenti per rendere la città sempre più attraente e internazionale sia per il turismo che per il business».
E sulle infrastrutture è intervenuto il ministro degli Interni Matteo Salvini, che ha annunciato lo sblocco della Tav sull’asse Brescia-Verona-Vicenza-Padova. «Il vino, come le persone, ha bisogno di spostarsi e se non si muove l’alta velocità, noi il vino lo teniamo in cantina», afferma Salvini, ribadendo l’attenzione del Governo verso le piccole e medie imprese, che rappresentano il 94% del tessuto economico e imprenditoriale italiano, e promettendo misure specifiche a sostegno. Dello stesso parere anche il presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, riconoscendo che «il vino è parte integrante dell’economia e del territorio veronese».
Un’altra missione annunciata dal Governo riguarda lo snellimento della burocrazia, come assicurato dal ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. «L’obiettivo che abbiamo come ministero è quello di promuovere il brand Vinitaly, che è fra i più conosciuti al mondo e che ci permette di comunicare il valore dei nostri territori del vino, che esprimono 523 diverse identità enologiche tra Dop e Igp».
Sul fronte europeo, il ministro in merito alla Politica agricola comune si è dichiarato soddisfatto per aver mantenuto «i finanziamenti legati all’Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino, aspetto che alla vigilia non era così scontato e che assegna all’Italia le maggiori risorse finanziarie».
Dal palco della 53ª edizione di Vinitaly, il ministro Centinaio ha rassicurato i produttori sulle prossime disposizioni normative a vantaggio del mondo vitivinicolo: «Stiamo lavorando alla stesura di un decreto che tuteli i vigneti eroici e storici e sul riconoscimento delle zone del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene come patrimonio dell’Unesco».
dall’assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi.”La Regione Lombardia – ha detto – produce il 90% dei vini con denominazione di qualità. E i nostri produttori lombardi sono da sempre impegnati a produrre un prodotto che abbia al centro la distintività, ma è bene insistere su questa via per ottenere così un vino sempre più apprezzato e riconosciuto per il suo
valore. Da qui la necessità di investire sulla qualità che è anche e soprattutto sostenibilità, come anche sulla produzione biologica sempre più ricercata dai consumatori. Dobbiamo e possiamo puntare a posizionare i vini lombardi su una gamma medio – alta di mercato per avere le necessarie marginalità che
permettono gli investimenti”.Quella lombarda è una tra le prime collettive per numero di realtà presenti. Lo spazio a disposizione di aziende e consorzi è complessivamente di 8.500 metri quadrati, di cui circa 4.000 allestiti, ed è finanziato e realizzato tramite un Accordo di programma dalla Regione e Unioncamere Lombardia.