giovedì, Marzo 28, 2024
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L’associazione creata da Alessandro Gaoso ha presentato bilanci e progetti nella sede della Provincia. Nel 2003 la nuova sfida della vela per non vedenti

Homerus verso la Palestina

Quando la volontà e l'entusiasmo sono più forti di qualsiasi scetticismo è possibile rompere schemi mentali radicati in secoli di storia. Ed è quello che è accaduto quando anni fa, da vero pioniere, Alessandro Gaoso, il campione di vela che oggi vive stabilmente sul Garda, ha dato il via (nel '96) al «Progetto Homerus». Fondando questa associazione no profit, Gaoso ha fatto accadere il miracolo, mostrando a tutti che i ciechi possono navigare in barca a vela da soli, in perfetta autonomia. Oggi Homerus, la prima scuola di vela per non vedenti nata sul Garda, è un fiore all'occhiello italiano, ed è per celebrare un'altra bella avventura appena conclusa felicemente, e per presentare il nuovo programma di appuntamenti per il 2003, che ieri pomeriggio, a palazzo Broletto, Alessandro Gaoso ha incontrato la stampa. Con lui c'erano numerosi sostenitori delle sue iniziative, ora raccontate anche dal libro «Homerus project, la vela autonoma per non vedenti», edito dall'omonima fondazione. Dell'iniziativa «Le quattro Repubbliche marinare» conclusasi a Venezia in ottobre, ha parlato la presidente del consiglio provinciale Paola Vilardi, madrina della manifestazione col prefetto Annamaria Cancellieri. Un'iniziativa che è piaciuta anche al Papa, e che ha ottenuto l'Alto patronato della Repubblica. Un evento partito da Brescia e realizzato col sostegno della Fondazione Comunità Bresciana, di , dell'Aidda, delle province di e Brescia, della Camozzi, delle Cantine della Valtenesi e della Lugana, dei Rotary club di Salò, Desenzano, Pisa e Venezia, della , delle Leghe navali, degli Yacht club di Genova, Viareggio, Riva di Traiano, del Collegio Morosini di Venezia e della . Salpate in primavera, le vele colorate di marrone antico in alto e bianco in basso, segno distintivo delle imbarcazioni per non vedenti, hanno toccato le quattro antiche Repubbliche marinare portando un messaggio di pace e fratellanza. «Non abbiamo mai avuto paura di fallire – ha commentato Gaoso -, ma per due volte c'è voluto molto coraggio per proseguire. Come tutte le vere avventure vissute, ricorderemo a lungo questo evento. L'orgoglio di Brescia ci ha permesso di partire, Genova ci ha accolti trionfanti, Pisa ci ha regalato l'affetto della sua gente, e Venezia ha concluso il tutto da grande signora». Ora Homerus ha pronto il programma 2003, che prevede tra gli altri obiettivi una nuova missione: raggiungere a vela la Terra Santa nel prossimo settembre. Ma un altro importante appuntamento è in calendario per la fine di gennaio: nell'intervallo tra la Luis Vuitton cup e l'America's cup, da Auckland partirà il terzo campionato mondiale Homerus. In quella occasione, le nazioni presenti chiederanno al Comitato paraolimpico di inserire la vela autonoma per non vedenti alle Paraolimpiadi. Oltre ai corsi di diverso livello, poi, ci si dedicherà alla vela d'altura con lo strumento di automatico e parlante «Atna». Infine proseguiranno i corsi di vela per persone down e paraplegici, che navigheranno con i privi della vista; «un modo questo – sottolinea Goaoso – che i ciechi hanno per essere d'aiuto agli altri, donando ciò che loro stessi hanno ricevuto». All'incontro di fine anno c'erano anche il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, la dottoressa Magri ed Emanuela Palazzani, rispettivamente vicepresidente e presidente regionali dell'Aidda, l'assessore provinciale ai Roberto Faustinelli, Stanislao Pecchioli in rappresentanza della comunità Exodus (ha sottolineato l'utilità di eventi come questi soprattutto dal punto di vista educativo, sia per i ragazzi in recupero sia per i non vedenti), uno dei velisti privi della vista coinvolti da Homerus, ovvero Francesco Alborghetti, e , che ha presentato la nuova annata del «Bacco di Homerus», una etichetta nata sul Garda proprio per sostenere questo progetto sportivo e sociale.

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