giovedì, Marzo 28, 2024
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Interrogazione dell’eurodeputata Donata Gottardi sull’occupazione della fascia a lago da parte delle strutture ricettive. La Piazza:«L’amministrazione verifichi la conformità al piano regolatore»

I campeggi finiscono a Bruxelles

Dopo Roma, la Regione e la Provincia, la vicenda della fascia lacuale di Lazise e la sua occupazione da parte dei campeggi approda sul tavolo della Commissione europea. È infatti l'europarlamentare Donata Gottardi (Pse) ad interrogare la Commissione sulla «compatibilità con le normative europee, con specifico riferimento a quelle di carattere ambientale e paesaggistico» della situazione della zona a lago laziciense che vede sussistere «nell'area di salvaguardia (cento metri) ancora strutture utilizzate per attività economiche – laddove tale area dovrebbe essere parco pubblico – che impediscono l'accesso alla riva e la fruizione del lago da parte della popolazione residente e dei turisti non ospitati nelle strutture».Ma sul tema dell'occupazione delle spiagge da parte dei campeggi in questi giorni è tornato anche il gruppo consiliare La Piazza (Marco Lucchini, Andrea Manzati, Edoardo Nolo, Giulio Rama) con una lettera indirizzata al sindaco Renzo Franceschini e ai responsabili dei settori tecnici del Comune in cui si invitano le autorità ad effettuare «verifiche e provvedimenti» nei confronti della «situazione urbanistica e amministrativa delle strutture ricettive all'aperto».L'approssimarsi della tagione turistica, dunque, sembra non aver ancora dato soluzione ai problemi sollevati dal convegno del 4 gennaio, organizzato dallo stesso gruppo La Piazza in : un incontro seguito da molto pubblico e da diversi esponenti politici, in cui gli organizzatori hanno illustrato lo stato di fatto della fascia lacuale di Lazise.«Tale denuncia», scrivono i consiglieri nel documento inviato in questi giorni, «ha evidenziato una generale situazione di illegalità delle strutture, che risultano difformi dalle norme del piano regolatore alle quali non si sono mai adeguate, in particolare per quanto concerne l'assoggettamento a strumenti urbanistici attuativi dei relativi ambiti e per l'occupazione delle zone di verde pubblico attrezzato da convenzionare con la pubblica amministrazione». La situazione nei confronti della pubblica amministrazione, secondo La Piazza, risulta deficitaria anche per gli standard urbanistici in quanto «La mancata adozione dei previsti piani urbanistici attuativi non ha consentito la regolarizzazione delle strutture in questione, quali attività produttive e per conseguenza non sono stati realizzati e ceduti al Comune gli standard urbanistici obbligatori per legge. E laddove i piani urbanistici attuativi sono stati approvati, le relative convenzioni non risultano rispettate».Nonostante «l'assenza di conformità urbanistica, requisito essenziale per la classificazione di competenza provinciale e lo svolgimento dell'attività recettiva», i consiglieri dell'opposizione sottolineano come ai campeggi di Lazise «siano state comunque rilasciate le autorizzazioni comunali all'esercizio e sono continuamente rilasciate autorizzazioni edilizie per opere all'interno delle strutture».Su tutta la vicenda gli stessi consiglieri avevano presentato già in data 25 gennaio un'interpellanza, con la quale chiedevano «L'immediata verifica dello stato di diritto di dette aree ai sensi delle leggi regionali e nazionali in materia di urbanistica e di turismo».Passati alcuni mesi e vista la mancanza sia di verifiche che di provvedimenti, La Piazza torna a sollecitare l'intervento del sindaco e dei responsabili degli uffici comunali competenti in materia. In particolare chiede «L'annullamento e o la revoca delle autorizzazioni all'esercizio rilasciate alle strutture recettive all'aperto, in palese spregio delle norme di leggi vigenti; la valutazione dei danni economico – sociali e ambientali causati all'ente pubblico dalle citate strutture a far data dall'entrata in vigore del Piano regolatore generale». «In caso di mancata attivazione da parte dei soggetti in indirizzo», concludono i consiglieri Lucchini, Manzati, Nolo e Rama, «i sottoscritti si riservano di procedere presso le autorità competenti anche al fine di far sanzionare la loro dolosa inerzia».

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