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Negli anni Sessanta Walter Bortolazzi portò sul Garda la nave usata per l’ Ulisse di De Laurentiis e diede vita a una Cinecittà La flotta corsara servì a girare sei film e a lanciare in carriera Fabio Testi

I pirati gettarono l’ancora sul lungolago

In questa primavera 2004 diverse troupes televisive si sono avvicendate lungo le strade del centro storico di Peschiera, trasformato in set per gli sceneggiai del momento. Ma per la cittadina gardesana non si tratta certo di una novità: negli anni Sessanta del Novecento, infatti, Peschiera e il lago di Garda vennero trasformate in una sorta di Cinecittà lacustre grazie all’idea imprenditoriale e alla passione per il cinema di Walter Bortolazzi. Nel 1959 Bortolazzi acquistò la nave utilizzata sul set dell ’Ulisse prodotto da Dino De Laurentiis, la portò via mare sino alle foci del Po e da qui, via terra, sino a Peschiera. Un’impresa che gli costò qualche decina di milioni di lire dell’epoca; lo scafo doveva diventare un ristorante galleggiante ma il propirietario non ebbe il tempo di realizzare il suo proposito: la nave venne subito richiesta, infatti, da diverse produzioni cinematografiche e utilizzata come scena per le riprese di film ambientati all’epoca dei corsari, tanto cari alla fantasia del veronese Emilio Salgari. Nel giro di due anni vennero prodotti a Peschiera sei film: La scimitarra del saraceno , I pirati del mar e , Terrore dei mari , Il segreto dello sparviero , Le avventure di Mary Read e I moschettieri del mare . Peschiera si ritrovò, ben presto, a vivere il clima di Cinecittà e moltissimi ragazzi e ragazze del paese e dei dintorni si cimentarono come comparse dei vari set; tra loro anche Fabio Testi, l’unico a proseguire poi nella carriera cinematografica. Tra mille vicende e alterne fortune, l’impresa di Bortolazzi continuò per anni la sua attività sul Garda; il momento di massimo splendore coincise con l’allestimento di una vera e propria piccola flotta a uso cinematografico: ne facevano parte, oltre alla nave dell’ Ulisse , un battello a vapore, una caravella e due sloop, cioè battelli d’assalto lunghi una quarantina di metri che servivano per andare all’arrembaggio dei velieri. Uno degli sloop era stato attrezzato anche per poter «affondare» e riemergere poi in vista delle scene successive. L’atterzzatura della Cinecittà lacustre era completata da studi di registrazione a terra, che consentivano di ricostruire in teatro scene di vita a bordo. Un’imprenditoria originale e che contribuiva a suscitare l’interesse e la curiosità dei turisti: per molti anni, infatti, quella flotta finì con il diventare una delle attrattive del lago di Garda e di Peschiera, di cui tutti conoscevano lo splendido veliero ancorato al molo del porto. Giuditta Bolognesi A sinistra, una Fiat 600 parcheggiata sul lungolago sfida il temporale che sta devastando le alberature della flotta corsara, ormeggiata a Peschiera negli anni Sessanta per ospitare riprese cinematografiche. Il fotografo Impiumi aveva il suo negozio al porto e colse l’attimo per documentare l’evento. Qui sopra, le navi danneggiate dal maltempo e, in alto, l’aspetto della flotta prima del fortunale: la nave più grande, che era già servita per l’ Ulisse di Dino De Laurentiis, fu portata a Peschiera da Walter Bortolazzi che poi allestì, visto il successo della sua iniziativa, anche un battello a vapore, una caravella e due sloop. Nella Cinecittà lacustre furono girati sei film e qui iniziò la sua carriera anche Fabio Testi

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