venerdì, Aprile 19, 2024
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L'Apt sparisce col 31 dicembre: a sostituirla si sta delineando una spa partecipata dai Comuni con quote minoritarie. Solo l'Associazione albergatori è schierata a favore d'una cooperativa

I privati al timone del turismo gardesano

L’Azienda di promozione turistica del Garda trentino è in smobilitazione: col prossimo 31 dicembre l’ente, erede delle Aziende autonome di soggiorno, dovrà aprire ai privati: non più «terminale» d’ambito della provincia, ma soggetto autonomo dotato d’un capitale proprio e d’un consiglio di amministrazione responsabile delle decisioni e degli investimenti. Le opzioni indicate dalla legge provinciale sono due: o società per azioni (senza scopo di lucro) o cooperativa fra i vari soggetti interessati al turismo che, per il Garda trentino, rappresenta l’elemento economicamente prioritario.La legge provinciale assegna ai comuni, pure destinati ad essere in minoranza nella futura società, il compito di assicurare dall’1 gennaio 2004, la continuità della regia turistica dell’ambito. L’assessore Tanas, già alla fine del 2002 ha avviato contatti con i comuni di Arco e Nago-Torbole, per cominciare a delineare la struttura del nuovo ente. L’orientamento è per una società per azioni, considerata preferibile dai comuni, dall’Unione, da Palacongressi, Lido di Riva e Gts ed anche dal presidente dell’Apt Meneghelli: solo l’Associazione albergatori, con una nota della direzione provinciale trasmessa agli uffici periferici, s’è dichiarata a favore della cooperativa. La differenza fondamentale sta nel fatto che i soci della spa contano in rapporto alle quote azionarie sottoscritte, ossia ai capitali investiti, mentre nelle cooperative tutti, per il solo fatto di essere soci, hanno egual peso decisionale. Il capitale della nuova spa dovrebbe essere di 500.000 euro. Il 40% verrà offerto ai comuni, in quote rapportate alla consistenza del totale delle presenze: metà a Riva, 30% a Nago-Torbole, 25% ad Arco, il restante spartito fra Dro, Drena e Tenno. Un altro 40%, a quattro privati «collettivi»: Associazione albergatori, Unione albergatori, Garda trentino sviluppo (in cui sono presenti ancora gli operatori, ma anche la cooperazione e gli istituti di credito) e Palacongressi srl (per la quale c’è il riconoscimento d’una valenza sovracomunale). Il restante 20% ancora ai privati: siano emanazioni del pubblico, come Lido di Riva spa o Amsa, o meno, come potrebbe essere un sodalizio velico, un albergatore o un singolo imprenditore disposto ad investire. Su questa ipotesi s’è verificato un consenso di massima: nelle settimane prossime attraverso incontri seguiti da decisioni operative, verrà definito il quadro societario preciso. Il tempo a disposizione non è molto in considerazione del fatto che occorre garantire la copertura promozionale e le iniziative del 2004. Per questo la nuova società dovrebbe potersi costituire ai primi di maggio, in maniera da consentirle di effettuare sei-otto mesi di «rodaggio» in tandem con l’Apt ormai avviata all’esaurimento. Gli assessori al turismo dei tre comuni, Tanas, Martinelli e Miori, hanno in agenda una fitta serie di incontri con tutte le realtà -enti ed associazioni attive sui rispettivi territori- interessate al turismo, in modo da informare e raccoglierne le disponibilità. Servirà il bilancino del farmacista per ritagliare quote che rispecchino da una parte l’effettivo peso dei soggetti sottoscrittori, senza per contro che qualcuno da solo possa dettare il bello e cattivo tempo per l’intera Busa.

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