Sabato la presentazione della ricerca dell’università di Birmingham

I «segreti» della Rocca

27/11/2008 in Attualità
Di Luca Delpozzo
Enrico Grazioli

La Roc­ca di Maner­ba, chia­ma­ta «pro­fi­lo di Dante» per­ché ricor­da l’im­mag­ine del poeta, non è solo una ric­chez­za nat­u­rale e un pun­to for­tu­na­to da cui ammi­rare il panorama.Per qua­si ven­t’an­ni è sta­ta ogget­to di stu­di con­dot­ti dall’inglese Lawrence H. Barfield, dell’ di Birm­ing­ham, ded­i­cati a sei camere mor­tu­ar­ie del ter­zo mil­len­nio avan­ti Cristo.I risul­tati di questi scavi degli arche­olo­gi ingle­si sono con­fluiti nel vol­ume «Exca­va­tions in the Riparo Valte­n­e­si, Maner­ba 1976–1994», che saba­to sarà pre­sen­ta­to al nat­u­ral­is­ti­co del­la Rocca.La necrop­oli del­l’Età del Rame nel «Riparo Valte­n­e­si» è un com­p­lesso uni­co nel­l’I­talia set­ten­tri­onale, per le sue strut­ture funer­arie real­iz­zate in leg­no. Allo stes­so tem­po pre­sen­ta stret­ti lega­mi con ambi­en­ti del­lo stes­so peri­o­do in Europa occi­den­tale, in par­ti­co­lare nel­la Fran­cia meridionale.Con un pro­gram­ma pluri­en­nale di scavi effet­tuati tra il 1996 e il 1999 sul pic­co, sono tor­nati alla luce le mura difen­sive del­l’an­ti­ca cit­tadel­la, che ha avu­to inse­di­a­men­ti preis­tori­ci, romani e medievali. Il castel­lo fu sede di con­flit­ti tra Guelfi e Ghi­belli­ni e la sua dis­truzione fu ordi­na­ta per­ché divenu­to rifu­gio di banditi.Dalla zona del castel­lo è pos­si­bile osser­vare tut­to il ter­ri­to­rio cir­costante, oggi des­ti­na­to in buona parte a par­co nat­u­ral­is­ti­co, i cui 90 ettari sono divisi tra una zona costiera a bosco ceduo e una più inter­na colti­va­ta a gira­sole, gra­n­otur­co, vite e uli­vo. Il pae­sag­gio include tut­ti i pae­si del­la cos­ta fino a Lazise. L’area è sta­ta val­oriz­za­ta da indagi­ni arche­o­logiche e dal restau­ro con­ser­v­a­ti­vo delle strut­ture medievali, che han­no per­me­s­so la real­iz­zazione di una per­cor­so tur­is­ti­co attrez­za­to prog­et­ta­to dal­l’ar­chitet­to Aldo Maifreni. I reper­ti delle cam­pagne di sca­vo ese­gui­te sul­la Roc­ca dalle Uni­ver­sità di Pado­va e di Birm­ing­ham sono esposti nel Civi­co archeologico.Il trib­u­to all’­opera del pro­fes­sor Barfield com­in­cerà alle 10 con il salu­to delle autorità. Di segui­to sarà espos­ta l’im­por­tan­za delle ricerche del­lo stu­dioso inglese nel­l’arche­olo­gia preis­tor­i­ca del­l’I­talia set­ten­tri­onale. I rela­tori saran­no Fran­co Nico­l­is del­l’uf­fi­cio beni arche­o­logi­ci del­la Provin­cia autono­ma di Tren­to, Raf­fael­la Pog­giani Keller del­la Soprint­en­den­za arche­o­log­i­ca del­la Lom­bar­dia e Simon Buteux del­l’U­ni­ver­sità di Birm­ing­ham. Dalle 12 ci sarà spazio per appro­fondi­men­ti. Seguirà un rin­fres­co. Dalle 14.30 alle 16.30 si svol­ger­an­no al civi­co e al per­cor­so archeologico[FIRMA]

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