venerdì, Aprile 26, 2024
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Sabato la presentazione della ricerca dell’università di Birmingham

I «segreti» della Rocca

La Rocca di Manerba, chiamata «profilo di Dante» perché ricorda l’immagine del poeta, non è solo una ricchezza naturale e un punto fortunato da cui ammirare il panorama.Per quasi vent’anni è stata oggetto di studi condotti dall’inglese Lawrence H. Barfield, dell’università di Birmingham, dedicati a sei camere mortuarie del terzo millennio avanti Cristo.I risultati di questi scavi degli archeologi inglesi sono confluiti nel volume «Excavations in the Riparo Valtenesi, Manerba 1976-1994», che sabato sarà presentato al Parco archeologico naturalistico della Rocca.La necropoli dell’Età del Rame nel «Riparo Valtenesi» è un complesso unico nell’Italia settentrionale, per le sue strutture funerarie realizzate in legno. Allo stesso tempo presenta stretti legami con ambienti dello stesso periodo in Europa occidentale, in particolare nella Francia meridionale.Con un programma pluriennale di scavi effettuati tra il 1996 e il 1999 sul picco, sono tornati alla luce le mura difensive dell’antica cittadella, che ha avuto insediamenti preistorici, romani e medievali. Il castello fu sede di conflitti tra Guelfi e Ghibellini e la sua distruzione fu ordinata perché divenuto rifugio di banditi.Dalla zona del castello è possibile osservare tutto il territorio circostante, oggi destinato in buona parte a parco naturalistico, i cui 90 ettari sono divisi tra una zona costiera a bosco ceduo e una più interna coltivata a girasole, granoturco, vite e ulivo. Il paesaggio include tutti i paesi della costa fino a Lazise. L’area è stata valorizzata da indagini archeologiche e dal restauro conservativo delle strutture medievali, che hanno permesso la realizzazione di una percorso turistico attrezzato progettato dall’architetto Aldo Maifreni. I reperti delle campagne di scavo eseguite sulla Rocca dalle Università di Padova e di Birmingham sono esposti nel Civico museo archeologico.Il tributo all’opera del professor Barfield comincerà alle 10 con il saluto delle autorità. Di seguito sarà esposta l’importanza delle ricerche dello studioso inglese nell’archeologia preistorica dell’Italia settentrionale. I relatori saranno Franco Nicolis dell’ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, Raffaella Poggiani Keller della Soprintendenza archeologica della Lombardia e Simon Buteux dell’Università di Birmingham. Dalle 12 ci sarà spazio per approfondimenti. Seguirà un rinfresco. Dalle 14.30 alle 16.30 si svolgeranno visite guidate al museo civico e al percorso archeologico[FIRMA]

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