Convegno

I tecnici del restauro tirano le orecchie agli amministratori i «grand

09/02/2003 in Avvenimenti
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Di Luca Delpozzo
Maurizio Toscano

«Sono pron­ti a fornire le loro espe­rien­ze e a met­tere a dis­po­sizione le loro com­pe­ten­ze pro­fes­sion­ali. Ma non ho nota­to l’en­tu­si­as­mo che mi aspet­ta­vo: pec­ca­to, han­no per­so un’oc­ca­sione». Così Gian­car­lo Quaglia, pres­i­dente del Cen­tro Stu­di e Ricerche sul Restau­ro di Desen­zano, orga­niz­za­tore del pri­mo con­veg­no nazionale sulle tec­niche del restau­ro artis­ti­co, sul­la vis­tosa assen­za di ammin­is­tra­tori e uffi­ci tec­ni­ci al sim­po­sium che ha chiu­so i bat­ten­ti ieri sera al Pala­con­gres­si di Sirmione. Eppure, il parterre era di grande qual­ità: docen­ti, architet­ti, tec­ni­ci del restau­ro, scien­ziati accor­si da tut­t’I­talia per illus­trare le più recen­ti tec­niche del restau­ro nel mon­do del­l’arte. Una dis­erzione in mas­sa, con l’ec­cezione del sin­da­co e dei tec­ni­ci comu­nali di Sirmione e di qualche ex ammin­is­tra­tore, come il desen­zanese Emanuele Gius­tac­chi­ni. Quaglia, con la schi­et­tez­za che gli è prover­biale, è rimas­to sor­pre­so per questo vuo­to isti­tuzionale tra le file del cen­tro con­gres­si. E rin­cara la dose: «Si con­tin­uerà ad affi­dare le sor­ti e gli inter­ven­ti sui beni artis­ti­ci e cul­tur­ali a per­sone di buona volon­tà? Non si vuole capire che, tan­to per restare nel­la nos­tra zona del lago di Gar­da, esiste un immen­so pat­ri­mo­nio artis­ti­co da sco­prire e da restau­rare? A colpire la sen­si­bil­ità degli ammin­is­tra­tori devono inter­venire sem­pre autorità del mon­do sci­en­tifi­co e cul­tur­ale come Vit­to­rio Mes­sori?». Inter­rog­a­tivi pesan­ti come un macig­no. Eppure, il mes­sag­gio forse più elo­quente lan­ci­a­to dai con­gres­sisti è sta­to «Usate­ci!». «Siamo dis­posti — pros­egue Quaglia — a venire incon­tro ai Comu­ni con con­feren­ze e prog­et­ti, non per un’­op­er­azione di mar­ket­ing. La riv­iera del Gar­da è ric­chissi­ma di siti arche­o­logi­ci, di ville ed opere anco­ra da val­oriz­zare. Si pen­si che solo tra Desen­zano e l’al­to Man­to­vano abbi­amo cen­si­to ben 36 tra chiese e ora­tori in sta­to d’ab­ban­dono, che con­ser­vano affres­chi e opere di grande val­ore. Per non par­lare del­la chieset­ta di S. Anna, che rischia di crol­lare come ha denun­ci­a­to il par­ro­co mons. Dal Bon, e di S. Pietro in Mavi­no (entrambe a Sirmione) anche ques­ta bisog­nosa di restau­ri». Tor­nan­do al con­veg­no, un suo bilan­cio è già pos­si­bile: notev­ole parte­ci­pazione di pub­bli­co, qual­ità degli inter­ven­ti dei rela­tori e pre­sen­za sen­ti­ta del Soprint­en­dente di Bres­cia, Luca Rinal­di. E poi questo sim­po­sium ha rot­to cer­ti sche­mi. Infat­ti, non si è vista la soli­ta passerel­la di con­gres­sisti, piut­tosto si è vis­to tra loro un fit­to scam­bio di idee ed espe­rien­ze. Tra le novità in cam­po tec­no­logi­co: un sofisti­ca­to micro­sco­pio di ricer­ca per anal­isi mirate sen­za bisog­no del reper­to (pre­sen­ta­to da Pao­lo Cor­nale), quin­di un per­no per il con­sol­i­da­men­to di intonaci affres­cati sen­za più bisog­no di prati­care buchi (Quaglia) e, infine, dal Cnr di Pisa (Clau­dio Mon­tani) un com­put­er che real­iz­za i restau­ri vir­tu­ali. Proi­et­tati anche doc­u­men­tari sul restau­ro di famose cat­te­drali, tem­pi e opere d’arte. Un per­cor­so affasci­nante, che non può non attrarre la sen­si­bil­ità del­l’uo­mo.

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