giovedì, Aprile 18, 2024
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I tecnici del restauro tirano le orecchie agli amministratori i «grand

«Sono pronti a fornire le loro esperienze e a mettere a disposizione le loro competenze professionali. Ma non ho notato l’entusiasmo che mi aspettavo: peccato, hanno perso un’occasione». Così Giancarlo Quaglia, presidente del Centro Studi e Ricerche sul Restauro di Desenzano, organizzatore del primo convegno nazionale sulle tecniche del restauro artistico, sulla vistosa assenza di amministratori e uffici tecnici al simposium che ha chiuso i battenti ieri sera al Palacongressi di Sirmione. Eppure, il parterre era di grande qualità: docenti, architetti, tecnici del restauro, scienziati accorsi da tutt’Italia per illustrare le più recenti tecniche del restauro nel mondo dell’arte. Una diserzione in massa, con l’eccezione del sindaco e dei tecnici comunali di Sirmione e di qualche ex amministratore, come il desenzanese Emanuele Giustacchini. Quaglia, con la schiettezza che gli è proverbiale, è rimasto sorpreso per questo vuoto istituzionale tra le file del centro congressi. E rincara la dose: «Si continuerà ad affidare le sorti e gli interventi sui beni artistici e culturali a persone di buona volontà? Non si vuole capire che, tanto per restare nella nostra zona del lago di Garda, esiste un immenso patrimonio artistico da scoprire e da restaurare? A colpire la sensibilità degli amministratori devono intervenire sempre autorità del mondo scientifico e culturale come Vittorio Messori?». Interrogativi pesanti come un macigno. Eppure, il messaggio forse più eloquente lanciato dai congressisti è stato «Usateci!». «Siamo disposti – prosegue Quaglia – a venire incontro ai Comuni con conferenze e progetti, non per un’operazione di marketing. La riviera del Garda è ricchissima di siti archeologici, di ville ed opere ancora da valorizzare. Si pensi che solo tra Desenzano e l’alto Mantovano abbiamo censito ben 36 tra chiese e oratori in stato d’abbandono, che conservano affreschi e opere di grande valore. Per non parlare della chiesetta di S. Anna, che rischia di crollare come ha denunciato il parroco mons. Dal Bon, e di S. Pietro in Mavino (entrambe a Sirmione) anche questa bisognosa di restauri». Tornando al convegno, un suo bilancio è già possibile: notevole partecipazione di pubblico, qualità degli interventi dei relatori e presenza sentita del Soprintendente di Brescia, Luca Rinaldi. E poi questo simposium ha rotto certi schemi. Infatti, non si è vista la solita passerella di congressisti, piuttosto si è visto tra loro un fitto scambio di idee ed esperienze. Tra le novità in campo tecnologico: un sofisticato microscopio di ricerca per analisi mirate senza bisogno del reperto (presentato da Paolo Cornale), quindi un perno per il consolidamento di intonaci affrescati senza più bisogno di praticare buchi (Quaglia) e, infine, dal Cnr di Pisa (Claudio Montani) un computer che realizza i restauri virtuali. Proiettati anche documentari sul restauro di famose cattedrali, tempi e opere d’arte. Un percorso affascinante, che non può non attrarre la sensibilità dell’uomo.

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