giovedì, Aprile 18, 2024
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Cauto ottimismo tra gli operatori in vista dell’apertura della stagione turistica. «Tengono» i visitatori italiani, inglesi e olandesi.

I tedeschi tornano a prenotare

Una stagione turistica ancora di transizione ma alla quale si può guardare con cauto ottimismo: le prime prenotazioni arrivate sul Garda per l’imminente stagione sembrano confermare un arresto del trend negativo registrato negli ultimi anni «soprattutto per quanto riguarda il mercato tedesco», dice Enrico Merenda, direttore del consorzio Lago di Garda è. «Anche se non possiamo ancora parlare di vera e propria ripresa», spiega, «i segnali sono senza dubbio di un arresto della curva discendente di presenze tedesche sul Garda. In questo senso riteniamo importante l’inaugurazione, il prossimo 25 marzo, di un ufficio del nostro consorzio a Monaco di Baviera: una presenza diretta e vicina che, ci auguriamo, consentirà di rafforzare e rilanciare l’offerta turistica Gardesana». Accanto al più importante e storico mercato d’oltralpe, si prevede una tenuta di quello inglese e italiano, che potrebbero rappresentare i punti di forza della stagione. L’analisi di Merenda si basa sulle prenotazioni e i movimenti legati al settore alberghiero. «Bisogna rilevare», avverte, «che tra gli alberghi sono le strutture di maggiore qualità ad offrire i segnali più confortanti: quelle che, oltre ad offrire una classe elevata di servizio, sono abituate a muoversi anche attraverso le tecnologie, a cominciare da Internet, riuscendo così, in questi anni, a fidelizzare la clientela». Anche Giuseppe Lorenzini, presidente dell’Ugav, conferma l’analisi fatta da Enrico Merenda, puntualizzando alcuni aspetti di un turismo che, negli ultimi anni, «ha risentito di molteplici fattori che ne hanno modificato le caratteristiche». «Basti pensare alla criticità della situazione internazionale e al rischio terrorismo», afferma, «che hanno accentuato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la ricerca di luoghi tranquilli e raggiungibili con mezzi poco “a rischio”. Ecco allora che l’area gardesana offre sicuramente questo vantaggio. Noi abbiamo cercato di facilitare ancora di più la scelta delle nostre mète turistiche lasciando inalterate le tariffe di soggiorno. Una politica di prezzo che credo sia seguita anche dai campeggi mentre è più difficile da attuare nei bar e nei ristoranti. Ma nel complesso abbiamo ragione di credere che la stagione che sta per iniziare ci possa avere tra i suoi protagonisti dei flussi turistici». Flussi che oggi dicono di un turismo fatto di permanenze mediamente di tre, quattro giorni nella stessa località. «Se un turista decide di fare otto giorni di vacanza», continua il presidente dell’Ugav, «significa quasi sempre che si fermerà in due località, cercando di approfittare di uno stesso viaggio per vedere luoghi diversi. Per questo è importante pensare a percorsi ed eventi, ma non di un solo giorno, che creino interesse verso quest’area: possediamo un enorme patrimonio ambientale, storico e architettonico che se ben tutelato e valorizzato consentirà senz’altro una programmazione tale da soddisfare qualunque mercato nazionale e internazionale». Ottimista è anche Marco Zaninelli, portavoce dell’Assogarda Camping, l’associazione dei campeggiatori del lago di Garda. «Non per quest’anno, ma per gli anni futuri», avverte però. «Stiamo ricevendo molte prenotazioni, soprattutto da parte di olandesi, danesi, austriaci, inglesi, mentre i tedeschi ormai da tre anni latitano. Registriamo un forte aumento di arrivi, ma un’altrettanto forte diminuzione delle presenze. I turisti arrivano, ma si fermano pochi giorni. Un dato negativo per l’immediato, ma positivo per il futuro, perché significa che c’è ancora voglia di venire sul lago di Garda».

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