venerdì, Marzo 29, 2024
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Per il 2001 la giunta intende portare la detrazione a 500 mila

Ici più «morbida» per le prime case

Entro domani i contribuenti di Arco dovranno versare la seconda rata dell’Ici, l’imposta sugli immobili che al comune frutta anche quest’anno, come lo scorso, qualcosa come 4 miliardi e mezzo. Cifra che dovrebbe rimanere invariata nel 2001, malgrado gli sconti che la giunta Veronesi intende promuovere a favore soprattutto delle abitazioni principali con rendita catastale media e medio bassa. La «manovra fiscale» prevede l’aumento della detrazione sulla prima casa da 350 a 500 mila.Di questo e di altre novità del programma riguardante tasse, imposte e balzelli vari discuterà giovedì il consiglio comunale, al quale spetta l’ultima parola circa le proposte che la giunta ha in serbo. La considerevole lievitazione della detrazione ordinaria (che da un anno all’altro potrebbe crescere della stessa cifra – 150 mila lire – a cui il comune ha già rinunciato nel corso però di un triennio: 1997-2000), dovrebbe riscuotere ampio consenso, così come la decisione proseguire nella non applicazione dell’addizionale Irpef. Inoltre non dovrebbe sollevare perplessità la conferma dell’aliquota al 4 per mille sulla prima casa e sulle pertinenze (garage, tettoie, fienili, stalle ecc.) dato che è il minimo previsto dalla legge, e di quella ordinaria del 5,4 per mille, invariata dal 1997. Stessa cosa per le aliquote diversificate (introdotte nel 1999) del 5 per mille sulle seconde case locate e del 7 per mille sulle seconde case non locale. Infine rimarrà ferma alle 400 mila raggiunte quest’anno (in tre anni l’aumento è stato di 80 mila) la detrazione cosiddetta maggiore riservata ai contribuenti con più di 65 anni in possesso di specifici requisiti di reddito e di patrimonio.Nell’anticipare le novità Ici, il sindaco Veronesi e il vice Prandi spiegano che l’obiettivo dell’amministrazione è esentare di fatto dal pagamento dell’imposta i proprietari di prime case di medie dimensioni. Tutti, invece, sarebbero favoriti da una modifica del regolamento con la quale la giunta intende dare facoltà agli arcensi di pagare l’Ici in un’unica soluzione – anziché in due rate – alla fine dell’anno. Il che significa risparmio di tempo e di spese accessorie per i cittadini, e di tempo e risorse umane per i controlli da parte del comune.

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