venerdì, Marzo 29, 2024
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Il 95° anniversario della fine della prima guerra mondiale

Si è svolta domenica 3 novembre la solenne cerimonia di commemorazione della fine della prima guerra mondiale e dei Caduti di tutte le guerre, giornata nazionale delle forze armate, cui hanno preso parte le associazioni combattentistiche e d’arma, i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, e per l’amministrazione il sindaco e parte della Giunta municipale e del Consiglio comunale.

La cerimonia ha avuto inizio verso le ore 10 con il raduno delle autorità e delle rappresentanze in piazza Cavour; alle 10.30 è iniziata la Messa in memoria del Caduti, nella chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta; a seguire è partito il corteo, guidato dalla Fanfara alpina di Riva del Garda, che ha percorso le vie cittadine per fare tappa – per il tradizionale suono dell’inno nazionale e la deposizione della corona d’alloro – al monumento a Cesare Battisti, al monumento ai Caduti del mare, alle lapidi ai Caduti nel porticato del municipio e all’Ara dei Caduti in piazzetta San Rocco.

In piazza Tre Novembre si è tenuto il tradizionale discorso del sindaco Adalberto Mosaner che ha parlato delle guerre mondiali e di come simili, immani tragedie àbbiano favorito nel tempo la nascita di una consapevolezza nuova che si è concretizzata nella costituzione dell’Europa unita, oggi sempre più allargata, monito all’unità, al rispetto delle differenze e alle ragioni della pacifica convivenza. Riprendendo quanto detto recentemente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’assemblea nazionale dell’Anci a Firenze, il sindaco ha ricordato l’importante appuntamento delle elezioni europee del prossimo anno, momento in cui la cittadinanza europea sarà chiamata ad esprimersi circa la volontà di mantenere in vita l’istituzione che unisce le Nazioni europee.

«Questa celebrazione è l’occasione per ribadire come le ragioni dell’unità europea non siano solo di carattere meramente economico – ha detto il sindaco – e per riflettere su nuove “guerre” e altri Caduti: mi riferisco ai tantissimi cittadini del mondo letteralmente scomparsi nel nulla, inghiottiti dal mare e dimenticati dalle cronache, mentre negli occhi avevano un sogno che si chiama Europa: un luogo che è avamposto di apertura, convivenza, benessere e civiltà, ma che per loro è rimasto un sogno».

Quindi la cerimonia è proseguita a cura di delegazioni che hanno deposto corone d’alloro ai monumenti ai Caduti di Pregasina, di Campi, di Sant’Alessandro, di Varone, al cimitero del Grez, alla stele nel parco della Libertà, al cippo di Alois Storch, al cippo alpino alla chiesetta di San Michele, al cippo alla Medaglia d’Oro Bruno Galas e al Cristo Silente.

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