Terminata un’asta, lunedì a Toscolano Maderno se ne effettua un’altra. Dopo avere venduto il bar Don Carlo’s per 650 mila euro (circa un miliardo e 200 milioni di vecchie lire), adesso tocca a un… capriolo. Una brutta vicenda, quella dell’animale. Gli hanno sparato i bracconieri, probabilmente sulle colline dell’entroterra. Lui si è trascinato sanguinante, andando a morire vicino al cimitero, nei pressi di Cecina. È stato trovato da alcuni passanti che hanno informato la Guardia forestale e il municipio. Il sindaco Paolo Elena ha posto sotto sequestro lo splendido esemplare (maschio, del peso di 18 chili), consegnandolo provvisoriamente a un macellaio. Poi la decisione di metterlo all’asta. Le offerte dovranno pervenire in municipio entro le ore 11 di domani, lunedì 9 dicembre. Prezzo base: 108 euro. La gara si svolgerà a mezzogiorno. Il ricavato sarà devoluto alla locale casa di riposo. Il capriolo finirà in salmì, e gli anziani potranno acquistare qualche panettone per Natale. Quanto al Don Carlo’s, il Comune è riuscito a piazzarlo dopo che sono andate deserte tre aste. A piano terra (121 mq.), a dire il vero, l’edificio – di forma rettangolare, coi due lati minori a triangolo, prospiciente il lago – comprende sia l’esercizio pubblico (un paio di sale e i servizi) che l’ufficio Apt e la biglietteria Navigarda. Al primo piano, di 112 mq., ci sono due appartamenti, ciascuno con due locali, cucina e servizio (e un terrazzo di 72 mq.). I contratti con gli attuali gestori scadono nel 2006. All’inizio il prezzo d’asta era di 857.390 euro, poi ridotto a 770 mila euro, ma nessuno ha partecipato. Quando è stato ulteriormente abbassato, un paio di ditte (non locali) si sono associate, e hanno acquisito l’immobile per 650 mila euro. L’operazione non aveva mancato di sollevare polemiche tra minoranza (area Ppi, Ds, ambientalisti) e maggioranza, che si riconosce nelle posizioni del Polo. «Si vendono proprietà altamente utili e rappresentative – ha stigmatizzato l’ex sindaco Silvano Boni-. Stessa sorte subiranno, probabilmente, il centro sportivo/biblioteca di viale Ugo Foscolo e la vecchia ma rappresentativa palazzina comunale di largo Matteotti». «Vengono alienate proprietà non necessarie all’attività pubblico – ha risposto l’attuale primo cittadino, Paolo Elena -. Come Veltroni, a Roma, mette sul mercato appartamenti o Corsini, a Brescia, cede le farmacie, anche noi abbiamo diritto di porre all’asta un bar».