venerdì, Aprile 19, 2024
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Da sabato a domenica la mostra del libro dedicata al lago e alla sua gente

Il Casinò diventa libreria con le «Pagine sul Garda»

Già attiva la macchina organizzativa impegnata a proporre, da sabato a domenica prossima, «Pagine del Garda», la mostra del libro dedicata all’editoria sul territorio e sulle genti benacensi. Grazie all’impegno dell’associazione culturale il Sommolago, da ben undici anni è possibile conoscere e vedere le più importanti novità editoriali prodotte non solo nella zona del Garda ma anche dei territori delle tre province con giurisdizione sul bacino benacense (Trento, Brescia e Verona) e di quella di Mantova. Il progetto è rivolto in particolare a coloro che non sono mai stanchi di conoscere cosa è accaduto, cosa si può scoprire nel territorio e quali ricchezze possono offrire i centri benacensi. Splendida cornice della rassegna, con prevista la presentazione da parte di case editrici, associazioni ed enti di più di milletrecento titoli, sarà il Casinò municipale arcense che agli inizi del secolo scorso ebbe ospiti gli scrittori Thomas Mann, Kafka, Nietzsche e i fratelli Heinrich. Una rassegna con protagonista non solo il libro ma anche le immagini: le dieci del Castello di Arco raccolte in elegante cartella, nonché la proclamazione dei vincitori del premio di fotografia contemporanea «Federico Vender» edizione 2003. Il premio è un doveroso omaggio a un fotografo di fama internazionale in attività fino alla fine degli anni Cinquanta che ha trascorso serenamente ad Arco gli ultimi anni della sua vita. Quest’anno ricorre anche il trecentesimo anniversario dell’invasione francese del Trentino nella guerra di successione spagnola. Il Vendomo, figura di spicco nella storia di questa invasione, ha lasciato nel basso Trentino, come a Trento città, un segno pesante, di distruzione, di morte, di pericolo. Un segno che è divenuto quasi leggendario e che ha modificato molto l’aspetto del territorio. Arco, quindi con questa rassegna punta a ricordare Vendome, «ripercorrendone il cammino, riesaminando i documenti dell’epoca, riscoprendo cosa veramente il generale francese ha distrutto, come è rimasto il territorio dopo la sua ritirata. Se l’avanzata di un esercito di ventimila uomini lungo le vallate alpine non era stata una benedizione ed aveva portato tanti danni, la ritirata», come mette a fuoco Luigi Bressan nel volume L’invasione del Trentino nel 1703, «ne provocò ancora più, poiché i francesi erano certamente irritati per il fallimento della spedizione e arrabbiati con la gente che non li aveva sostenuti, creando anzi il vuoto di fronte a loro. Vari villaggi furono incendiati, le coltivazioni distrutte. Le popolazioni dovettero ricostruire il tutto, pur nella consolazione di un numero limitato di morti, a meno da quanto risulta dai registri parrocchiali dell’epoca». Nel corso della mostra, che verrà aperta sabato alle 16 con il saluto del presidente de Il Sommolago Selenio Ioppi e del sindaco di Arco Renato Veronesi, e che chiuderà domenica 30, saranno presentati volumi come: «I racconti dell’Ars Venandi»; «A5Q05-Il coraggio di vivere», «Zibaldone», saggi sul lago di Garda e «Corrispondenze 2» nel ricordo del giornalista trentino Aldo Gorfer. Inoltre al teatro parrocchiale di Dro, «Per grazia ricevuta», riflessi dell’invasione francese per la comunità di Dro e Ceniga. La manifestazione gode del patrocinio di Amsa spa, dell’Azienda di promozione turistica del Garda trentino, del Comune di Tenno della Comunità del Garda e del Gruppo amici dell’oratorio di Dro, mentre il servizio di sorveglianza è prestato dalla Lega Vita Serena.

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