Un ambizioso restauro che guarda a “Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura 2023”

Il castello di Sirmione si rinnova: un nuovo volto per la “porta” della penisola

15/07/2021 in Attualità
Di Redazione

Musei chiusi, ma non fer­mi: questo è sta­to il mot­to di molti musei nei pri­mi mesi del 2021. Così si è mossa anche la Direzione regionale Musei Lom­bar­dia, l’istituto del Min­is­tero del­la Cul­tura che gestisce – tra gli altri –  il Castel­lo Scaligero di Sirmione. Nel cor­so dei peri­o­di di chiusura al pub­bli­co è sta­to infat­ti avvi­a­to, e in parte com­ple­ta­to, l’ambizioso prog­et­to di restau­ro dei prospet­ti esterni del­la darse­na.

L’intervento si pone in con­ti­nu­ità rispet­to ai lavori ese­gui­ti a par­tire dal 2017 all’interno del­la darse­na e sul fronte nord, a cui era­no segui­ti l’apertura al pub­bli­co del brac­cio set­ten­tri­onale del por­to for­ti­fi­ca­to a mar­zo 2018, un con­veg­no di stu­di inter­nazionale nel­la pri­mav­era 2019 e una pub­bli­cazione sci­en­tifi­ca dopo pochi mesi.

Nel cor­so del 2020 è sta­to redat­to il prog­et­to e affida­to l’appalto per il restau­ro dei prospet­ti esterni nord, est e sud del­la darse­na. A cantiere ulti­ma­to, gra­zie alle opere di puli­tu­ra, con­sol­i­da­men­to e pro­tezione pre­viste che rimuover­an­no anner­i­men­ti e patine bio­logiche, con­solid­er­an­no dis­tac­chi e colmer­an­no lacune (per citare solo i degra­di più dif­fusi), si potran­no apprez­zare nuo­va­mente cromie e tes­si­ture delle super­fi­ci, in pietra e intonacate. L’edificio riac­quis­terà un aspet­to uni­tario sen­za mascher­are sia i mate­ri­ali orig­i­nali sia i seg­ni las­ciati dal pas­sare del tem­po.

L’impegno di risorse pre­vis­to dà con­to del­la com­p­lessità dell’intervento: cir­ca 600.000 € per 9 mesi di lavori.

Quel­la del Castel­lo Scaligero è, dal pun­to di vista con­ser­v­a­ti­vo, una situ­azione estrema, una vera e pro­pria sfi­da per prog­et­tisti e restau­ra­tori: l’edificio è diret­ta­mente fonda­to nell’acqua, il più temi­bile fra gli agen­ti di degra­do. Non solo: la mole del­la fortez­za è espos­ta all’azione di agen­ti atmos­feri­ci par­ti­co­lar­mente aggres­sivi quali il pelér, il re dei ven­ti garde­sani, che sof­fia impetu­oso ero­den­do e dis­gre­gan­do le sue mura­ture, let­teral­mente denudan­dole da ogni fini­tu­ra.

Com­p­lessa e sfi­dante anche la logis­ti­ca del cantiere: l’impianto dei pon­teg­gi diret­ta­mente a sbal­zo sulle acque del lago ha richiesto grande per­izia nelle fasi di alles­ti­men­to e dis­alles­ti­men­to.

Ma anche su questi fron­ti appar­ente­mente spe­cial­is­ti­ci si è lavo­ra­to pen­san­do al pub­bli­co. Il Castel­lo – che nel 2019 era rien­tra­to, al 22° pos­to, nel­la “Top 30” dei Musei statali più vis­i­tati con ben 308.459 vis­i­ta­tori — offre uno degli scor­ci più rap­p­re­sen­ta­tivi, amati e fotografati, non solo di Sirmione, ma dell’intero lago di Gar­da: non si pote­va quin­di pen­sare di pre­clud­ere la vista di tut­ta la parte a lago per lunghi mesi. Per questo, già nel­la fase di prog­et­tazione, si è deciso di oper­are per lot­ti suc­ces­sivi, in modo da las­cia­re sem­pre vis­i­bile almeno una parte delle mura­ture esterne, ele­men­ti ormai ine­ludi­bili del pae­sag­gio.

Il pri­mo lot­to di lavori, inizia­to a fine mar­zo di quest’anno e del val­ore di cir­ca 200.000 €, si è con­cen­tra­to sul prospet­to sud del­la darse­na, il pri­mo che appare alla vista di chi rag­giunge il cen­tro stori­co di Sirmione. Di comune accor­do con l’impresa esecutrice, la Pia­cen­ti S.p.a. di Pra­to, si è deciso di pro­cedere per cam­pate ver­ti­cali, così da pot­er ulte­ri­or­mente ridurre i tem­pi di per­ma­nen­za dei pon­teg­gi: si inizia quin­di in questi giorni a sco­prire cir­ca i due terzi del fronte merid­ionale, dove i lavori sono già ulti­mati. Con­tem­po­ranea­mente il cantiere si sposterà sul prospet­to est, dove si lavor­erà fino all’inizio dell’autunno, per pas­sare suc­ces­si­va­mente a quel­lo nord.

L’impegno del­la Direzione regionale non si esaurirà con quest’anno: in vista dell’appuntamento con Bres­cia-Berg­amo cap­i­tali ital­iane del­la cul­tura 2023 si sta definen­do in questi giorni la pros­e­cuzione del recu­pero anche delle porzioni affac­ciate sul por­to tur­is­ti­co cit­tadi­no.

Con un inter­ven­to nec­es­sario, strut­turale, non effimero, ma di forte sug­ges­tione e di evi­dente ril­e­van­za anche tur­is­ti­ca si intende las­cia­re un seg­no sig­ni­fica­ti­vo all’interno dei palins­es­ti cul­tur­ali allo stu­dio per l’occasione, mutan­do l’aspetto e la qual­ità di con­ser­vazione di quel­la che a buon dirit­to può essere con­sid­er­a­ta la soglia di acces­so alla mag­i­ca peniso­la sirmionese. Si prevede quin­di che i lavori pros­eguiran­no non solo nel 2021, ma per buona parte del 2022.

Nell’attesa, e per fare gustare almeno a pic­cole dosi lo stra­or­di­nario rap­por­to con l’acqua e il pae­sag­gio che carat­ter­iz­za l’edificio, in occa­sione delle Gior­nate Europee del Pat­ri­mo­nio che si ter­ran­no il 25 e 26 set­tem­bre – in coin­ci­den­za con le Gior­nate Nazion­ali dei Castel­li – la Direzione regionale sta orga­niz­zan­do un’apertura stra­or­di­nar­ia del­la darse­na, chiusa al pub­bli­co ormai da inizio pan­demia per la dif­fi­coltà di garan­tire il nec­es­sario dis­tanzi­a­men­to.

Gra­zie al piano di val­oriz­zazione finanzi­a­to dal Min­is­tero del­la Cul­tura sarà infat­ti pos­si­bile parte­ci­pare a per pic­coli grup­pi, accom­pa­g­nati dagli architet­ti e stori­ci dell’arte che lavo­ra­no nel museo. Nel­la stes­sa occa­sione, in con­comi­tan­za con gli even­ti orga­niz­za­ti dall’Istituto Ital­iano dei Castel­li, ver­ran­no anche pre­sen­tati alcu­ni video che rac­con­ter­an­no il cantiere di restau­ro, con­sen­ten­do al pub­bli­co di com­pren­dere il lavoro svolto dietro le quinte da tec­ni­ci e restau­ra­tori.

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