giovedì, Marzo 28, 2024
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L’associazione ha sede a Rivoltella. Nel corso del 2005 è stato offerto aiuto a 290 nuclei familiari

Il Centro per la vita sostiene le mamme

Anche per il 2006 il Centro di aiuto alla vita, che ha sede a Rivoltella in via Benedetto Croce 27 ed è presieduto da Bruna Filippini, ha rinnovato il proprio impegno per la difesa dei diritti dei nascituri in occasione dell’incontro con i 55 volontari, pediatri, medici di base, psicologi, soci, i rappresentanti del Comune di Desenzano, della Comunità montana e di altri comuni della zona e di alcune parrocchie. «Secondo la relazione del ministro della Salute – ha detto la Filippini – nel 2004 in Lombardia sono state fatte 23.909 interruzioni volontarie di gravidanza: in media una donna su 100 di età compresa fra i 15 e i 49 anni ha effettuato un aborto volontario. Il nostro intento è quello di salvare il bambino, non contro sua madre ma insieme alla madre perché l’esperienza ci insegna che vittima dell’aborto non è solo il bambino». La presidente ha quindi relazionato sull’attività svolta nel 2005: 83 le donne in attesa di un figlio che sono state seguite, da loro sono nati 60 bambini, 2 hanno avuto un aborto spontaneo, 2 hanno deciso per l’interruzione volontaria di gravidanza, le altre sono ancora in attesa. I problemi da loro manifestati sono stati soprattutto di natura economica, di alloggio insufficiente o mancante, di difficoltà nel rapporto di coppia, di problematiche sociali, legali o di salute. Le straniere sono in netta maggioranza e provengono da 18 paesi: Albania, Algeria, Brasile, Cile, Colombia, Egitto, Ghana, India, Jugoslavia, Marocco, Moldavia, Nigeria, Perù, Polonia, Romania, Senegal, Sri Lanka, Tunisia, Uruguay. «Alcune erano già nostre utenti – ha proseguito la Filippini – o avevano amiche che lo erano, tre le abbiamo incontrate in ospedale dove in base a un accordo con la direzione ospedaliera, siamo state presenti per 94 mattinate. E per alcune situazioni economiche di grave difficoltà abbiamo richiesto ed ottenuto 7 nuove «adozioni prenatali a distanza» dalla Fondazione «Vita Nova»: la mamma adottata riceve 160 euro mensili per 18 mesi da persone che restano anonime. In alcuni casi abbiamo erogato contributi per pagare bollette, rette di scuole materne o asili nido, cauzioni di appartamenti, farmaci e visite specialistiche. Abbiamo distribuito 2.560 chili di riso, 8.568 di pasta, 6.924 di latte, 2.941 di omogeneizzati, 1.625 di formaggio, 2.310 di scatolame. Abbiamo acquistato e fornito latte in polvere, in media a 18 neonati al mese e pannolini a 30». Ma le iniziative non si sono fermate qui: al corso di alfabetizzazione con 3 insegnanti volontarie hanno partecipato 20 donne portando con sé i loro bimbi in locali messi a disposizione dal Comune; i nuclei familiari aiutati nell’anno sono 290, e dal centro di Aiuto alla Vita hanno ricevuto vestiario, alimentari, attrezzature per l’infanzia e per la casa, aiuto nella ricerca della casa e del lavoro, supporto per i vari servizi. E nella comunità «Accoglienza», gestita in convenzione con il Comune, nei quattro appartamenti sono state accolte sette famiglie, e, in periodi differenti e variabili, in tutto sono stati ospitati 17 nuclei familiari. «Intendiamo continuare ad operare come fatto finora – ha concluso la Filippini – vorremmo inoltre organizzare un «laboratorio» nel quale ognuna delle nostre mamma possa imparare e nello stesso tempo mettere a disposizione le proprie competenze e abilità in materia di cucito, ricamo, cucina e altro. Per chi fosse interessato ad essere informato sul centro può contattare lo 030/9901520; e da quest’anno è possibile anche veicolare all’associazione, il cui codice fiscale è 93003360174, il 5 per mille della dichiarazione dei redditi».

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