venerdì, Aprile 19, 2024
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Il gruppo si è ufficialmente costituito «Sul Garda la tratta dell’alta velocità porterà solo danni». Sollevate obiezioni sull’intero disegno del tracciato: «Sono a rischio numerose colture»

Il comitato anti-Tav prepara la «rivolta»

C’erano i rappresentanti di decine di gruppi e associazioni giunti da almeno tre province l’altra sera nell’aula magna della scuola media di Lonato dove è ufficialmente nato il comitato «No Tav Garda – Colline Moreniche», che sulla scorta dei risultati ottenuti dalla lotta popolare della Val di Susa, che per ora ha fermato i lavori in Piemonte, intende esportare anche sul Benaco quel modello di azione non violenta a difesa dell’ambiente. L’assemblea di fondazione era promossa e coordinata da Marco Bendinelli, Gigi Chittò, Giovanni Contiero, Luigi Lacquaniti, Carlo Susara e Sergio Tosoni, che ormai seguono da anni la vicenda. Hanno illustrato i problemi connessi al tracciato ad una platea folta e attenta, composta in prevalenza da persone le cui case e attività professionali verrebbero pesantemente toccate dalla grande opera. «Il comitato si pone come un coordinamento di forze sociali e singoli cittadini che costituirà un tavolo permanente di informazione, riflessione, discussione e proposta sullo stato dei lavori della Tav sulla tratta Brescia-Verona, parteciperà ad ogni fase del procedimento di approvazione del progetto definitivo (la cui presentazione è prevista nei prossimi giorni), organizzerà attività e iniziative di contrapposizione al progetto elaborando un piano per il miglioramento qualitativo dell’offerta di mobilità», ha spiegato in apertura Giovanni Contiero. E Lonato è stata scelta come sede d’esordio perché, come ha detto Marco Bendinelli, «questo Comune ospiterà il primo cantiere che verrà aperto sulla tratta Brescia-Verona, a ridosso della frazione Campagna, per la costruzione di una doppia galleria di 7 chilometri con un fronte di 30 metri che attraversa il territorio di Lonato per riemergere poi a Desenzano. L’inizio del cantiere significherebbe un decennio di isolamento per la frazione, che vedrebbe interrotta la possibilità di raggiungere il centro del paese e la direttrice verso Brescia». Contiero ha poi fatto notare che «nell’area prevista per la realizzazione manca completamente un’adeguata viabilità per un simile cantiere. Inoltre il tracciato previsto causerebbe gravi interferenze con alcune importanti aziende locali, costrette a dislocare altrove il prodotto finito perché la linea passa nel bel mezzo dei piazzali di stoccaggio. E ancora, evidenti sono i problemi di trattamento in loco dello smarino di scavo, un rifiuto speciale che necessiterà di apposite discariche per il conferimento. Nuove cave di prestito sorgeranno per sostenere la necessità di calcestruzzo e ghiaie, malgrado la galleria rimangano un affare per coloro che avranno l’opportunità di estrarre enormi quantità di ghiaia e sabbia». La galleria, appunto, è un altro problema non di poco conto: «Attraverserà le colline ad una profondità variabile, fino a 30 metri, causando una barriera al deflusso delle falde sotterranee, con problemi di prosciugamento dei pozzi a sud del paese e innalzamenti di falda a nord». Ma anche a Desenzano per Contiero è previsto un impatto devastante: «L’anfiteatro morenico del basso Garda verrà deturpato dal passaggio della nuova ferrovia sia in rilevato che in trincee. Qui ci sono da sempre le rinomate colture a vitigno Lugana d’origine controllata. Si prevede che oltre un centinaio di ettari di questa pregiata produzione vitivinicola verrà eliminato, praticamente un settimo del totale». Insomma, i problemi sollevati sono tanti e la discussione è appena cominciata. E per chi intendesse partecipare all’avvio di questa esperienza di sensibilizzazione ha a disposizione il sito http://groups.google.it/group/notavmoreniche, che aggiorna costantemente sulle novità dell’iter autorizzativo del progetto e sulle iniziative in atto.

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