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Il municipio nell’ex Vetturi: la Giunta la comprerà coi fondi Ue

Il Comune nell’ex cartiera

Il palazzo municipale si trasferirà nell’ex cartiera Vetturi, sulla quale la srl «Vallelago» sta già intervenendo. E’ la grande novità emersa nell’ultimo consiglio comunale di Toscolano Maderno; lo stesso che ha approvato una bozza preliminare di compravendita. Una scelta che non ha mancato di sollevare polemiche. L’ex assessore del Polo Pier Angelo Bonaspetti, per esempio, ha criticato l’operazione giudicandola un regalo ai privati (eccessivi gli importi da pagare). Il centrosinistra ha abbandonato l’aula, dichiarando di avere presentato una denuncia alla magistratura sull’intera vicenda ritenendo troppo disinvolti i vari passaggi. La fabbrica, situata all’imbocco della Valle delle Cartiere, proprio all’inizio della strada che sale a Gaino, ha chiuso molti anni fa. Nel ’93 venne approvato un piano di recupero che prevedeva una volumetria di 20.630 metri cubi tra residenziali (8.891), uffici (6.850) e negozi (4.889). I metri quadrati coperti sarebbero diminuiti da 3.224 a 2.178. Il sindaco di allora, Marco Manfredi, e il vice Fausto Morati annunciarono che stavano trattando l’acquisto di un piano per trasferire qui tutti gli uffici del Municipio, distante un centinaio di metri. Ma l’intero progetto rimase nel cassetto, e riemerse dalle nebbie nel settembre del ’97, quando l’amministrazione di centrosinistra guidata da Silvano Boni approvò un piano di recupero aggiornato. La novità maggiore? L’acquisizione di una sala da 450 metri quadri utilizzabile come auditorium a ridosso del ponte storico. Per organizzarvi concerti, dibattiti e incontri. I privati avrebbero dovuto consegnarla a rustico. Nella zona retrostante, il parcheggio pubblico. Tremila mq., invece, gli spazi auto privati (sotterranei). Qualcuno sollevò dubbi sull’insediamento abitativo nell’ex cartiera, all’imbocco della valle e sotto la diga di Valvestino, suggerendo (inutilmente) un recupero in chiave di archeologia industriale. Vista la bellezza del luogo, il servizio Beni ambientali della Regione impose una serie di vincoli: limitarsi a un sopralzo di due metri; no a soluzioni da condominio, tipo ringhiere e tapparelle; obbligo di mantenere i finestroni tipici dell’attività industriale svolta per decenni; no all’asfaltatura del piazzale nel cortile. Nella convenzione, la «Vallelago» (una srl con sede a Rezzato amministrata da Marino Savoldi) si impegnò a sistemare il parcheggio pubblico di 1.650 mq. e le aree verdi, a pavimentare il porticato e a costruire l’auditorium, fino a un valore di 600 milioni. Poi l’anno scorso l’accordo venne rivisto. La società effettuò alcuni lavori pubblici (l’allargamento del piazzale Matteotti, tra il ponte della 45 bis e l’ex cartiera), ottenendo in cambio undici box auto. Nella circostanza le minoranze giudicarono la procedura un tantino disinvolta, e criticarono, tra l’altro, il neo assessore Fabio Belloni, uscito dall’aula poichè progettista della Vallelago. «Farà gli interessi della comunità o della società?», buttò lì Daniela Vassalini, area Ppi. Adesso, a lavori già iniziati, il colpo a sorpresa. Il sindaco Paolo Elena e gli amministratori del Polo hanno deciso di comprare buona parte dell’immobile, per trasferirvi il Municipio da tempo insufficiente alle necessità. Nel seminterrato, 1.053 mq., di cui 635 mq. già acquisiti in sede di convenzione; al piano terra 735 mq.; al primo, 756; al secondo 316. Prezzo concordato: quattro milioni e 300 mila lire al metro quadro, comprensive di Iva al 10 per cento. Il pagamento avverrà (subito) per 700 milioni a titolo di caparra confirmatoria; il resto a tranche di mezzo miliardo ciascuna, in base allo stato di avanzamento dei lavori. Il bilancio 2001 prevede uno stanziamento di 800 milioni; il programma 2002 sei miliardi e 900 milioni, tutti da ottenere in base alla legge Obiettivo 2 sulle zone depresse, vale a dire contributi dell’Unione europea a fondo perduto o a tasso zero. E se i finanziamenti non arrivassero? L’acquisto verrà ridotto a 1.800 mq.

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