venerdì, Marzo 29, 2024
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La sfida del codeghì vede trionfare il Kus

Il concorso dei cotechini

Ha vinto il «Kus». È lui il vincitore della prima disfida del «codeghî» organizzata in paese. La giuria non ha avuto esitazioni, fra i nove in gara. «Il segreto? Abbiamo usato roba buona: guanciale e stinco», dice il dominatore. E quando dice «abbiamo», intende che il cotechino «l’ha fatto su» in società. Socio era il «Bòba». Al secolo il Kus è Giancarlo Zanolli, che è oste e ristoratore per mestiere: sua è la Taverna Kus, quest’anno premiata con la chiocciola (ed è la prima volta che accade per un locale dell’area baldense e gardesana) su «Osterie d’Italia», la guida alle cucine di territorio, edita da Slow Food. Il cotechino l’ha confezionato insieme a Roberto «Bòba» Aloisi, ristoratore anche lui: suo è il Giardinetto, bar, ristorante e pizzeria vista lago proprio all’ingresso del paese. Altro ristoratore è l’organizzatore del torneo: Luigi «Pàcio» Perotti, del Costabella. «Vogliamo valorizzare al meglio la nostra tradizione», dice convinto quest’ultimo. A proposito: Peroii s’è piazzato secondo, ma i giurati non sono stati influenzati. La degustazione, infatti, avveniva nel rispetto del più assoluto anonimato. Giuria di prestigio quella chiamata a giudicare una serie di piatti da leccarsi i baffi: c’erano il presidente delle Comunità del Baldo e del Garda, ossia Cipriano Castellani, e il senatore di Forza Italia nonché presidente della Comunità del Garda Aventino Frau, e poi Leone Lenotti, eccellente norcino di San Zeno, Angelo Zanetti, Siro Palettoni (è in giuria infatti anche nell’omologo torneo «cotechinaro» di San Pietro in Cariano), Giuseppe Boldrini. A vigilare i lavori della giuria, poi, c’erano tanti curiosi, che han fatto onore al mezzo quintale di cotechino letteralmente andato a ruba in un’oretta. Accompagnati da Lambrusco e Valpolicella: fornitore ufficiale un valpolicellese, Cesare Franceschetti, che del cotechino è fan scatenato. Sono arrivati in centinaia, dal paese, dal lago, ma anche dalla città, per assaggiare i codeghìni di San Zeno di Montagna. «Una bella soddisfazione, per la prima edizione. Ringrazio chi è venuto a trovarci e tutti i produttori locali che hanno offerto i cotechini. A questo punto credo proprio che il torneo andrà avanti», dice Luigi Perotti. Il numero dei contendenti l’anno prossimo potrebbe addirittura salire: qualcuno s’è già offerto. Intanto, è giusto ricordare chi ha partecipato quest’anno: oltre a Zanolli, Aloisi e Perotti, si son messi alla prova Gianni Pippa in società con Natale Finotti, Ernesto Consolini, Bruno Fenner con l’intera famiglia, Paolo Castellani insieme con Gianfranco Pietropoli, Rino Pret, Willy Consolini, Cristoforo «Toffalino» Consolati. Tutti bravi, tutti difensori del «codeghî» tradizionale del Baldo. Del resto, a San Zeno di Montagna l’allevamento del maiale era parecchio in voga in passato. S’univa alla pratica dell’alpeggio estivo nelle malghe. Accanto al bàito c’era sempre uno spazio dedicati al porco, nutrito con «scòta e latìn», gli scarti di lavorazione del formaggio. Il maiale era la riserva di carne. Oggi l’allevamento suino è scomparso, ma l’abitudine a «far sù ’l pôrc» resta. E a San Zeno sono convinti che l’aria locale aiuti, e molto, il giusto affinamento degli insaccati. Così, per dimostrarlo, è nato anche il palio del «codeghî». Sfida già lanciata per la prossima edizione. E c’è da giurare che la gara sarà a dir poco appassionante nel segno della tradizione del buon mangiare.

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