giovedì, Aprile 18, 2024
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Voto unanime contro i lavori tra il casello e la rotonda per Affi, sottostimato l’impatto inquinante. «Quello stralcio da solo sposterà il traffico da Cavalcaselle al centro»

Il Consiglio boccia la variante

La variante alla statale 11 incassa il primo rifiuto: il Consiglio comunale ha infatti deliberato all’unanimità il parere contrario al progetto e al relativo studio di impatto ambientale così come è stato presentato dai tecnici di Veneto Strade, a Peschiera, il 22 aprile scorso. Durante quell’incontro pubblico sono stati presentati anche il progetto e lo Studio di impatto ambientale del tratto di variante che interessa il comune di Peschiera: e proprio questa sera il suo consiglio comunale, convocato per le 18, porterà in delibera le osservazioni al tracciato. La variante alla statale che interessa i due paesi dell’area del basso Garda è suddivisa in due tratti, che hanno già ottenuto la copertura finanziaria: il primo stralcio, definito anche completamento della tangenziale di Peschiera, parte dalla località Rovizza in provincia di Brescia e arriva sino all’attuale incrocio di Peschiera, in località Bella Italia. I tecnici contano di andare in conferenza di servizi entro la fine di quest’anno e nei primi mesi del 2006 passare all’appalto dell’opera: poco più di tre chilometri per un costo previsto di 18.600.000 euro. La parte che interessa Castelnuovo è il secondo stralcio: quattro chilometri (costo 18 milioni e mezzo) che congiungono il casello autostradale di Peschiera con la rotonda di Cavalcaselle e dunque con il raccordo tra statale 11 e superstrada per Affi. Questo stralcio è già in fase di realizzazione: i lavori dovrebbero terminare entro l’estate del 2006 e l’Anas ha annunciato che appena finita, la strada sarà subito aperta al traffico. «L’assenza di collegamento tra questo tratto e quello successivo è una delle quattro motivazioni principali che ci hanno spinto al parere contrario», ha spiegato in consiglio comunale Massimo Loda, assessore ai lavori pubblici. L’assessore Massimo Loda prosegue: «Una volta realizzato questo pezzo di variante, visto che al momento non esiste nemmeno il progetto del suo proseguimento verso Verona, il problema del traffico non verrebbe eliminato: gli intasamenti cui siamo abituati si sposterebbero semplicemente dal centro di Cavalcaselle a quello del capoluogo». Un’altra criticità individuata è quella dei tempi di realizzazione del sovrappasso della rotonda di Cavalcaselle. «Si tratterà di una strada a quattro corsie; due le deve fare Anas e altre due spettano alla Società Autostrade. Nonostante i numerosi sforzi di questi mesi affinché i due enti concordino le procedure», ha sottolineato ancora l’assessore ai lavori pubblici, «rischiamo che Anas completi le sue due corsie, consegni a Veneto Strade la nuova strada e, a distanza di qualche settimana, la Società Autostrade ne chieda la chiusura per iniziare le altre due corsie di sua competenza. Un’assurdità, perché questo comporterebbe la demolizione di parte delle infrastrutture già realizzate per le prime due corsie». Ma la contrarietà di Castelnuovo non si limita alla sola parte progettuale; sotto accusa è anche lo studio dell’impatto ambientale. «Innanzitutto, come è stato detto nell’incontro pubblico di Peschiera, ci pare strano presentare uno studio che dovrebbe avere valore preventivo adesso, a distanza di due anni dall’apertura del cantiere». «Comunque», ha ripreso l’assessore, «riteniamo non verosimili i dati relativi ai quantitativi delle polveri in sospensione. L’analisi non ha tenuto conto del traffico presente sulle altre vie di comunicazione vicine alla variante; secondo noi la valutazione degli inquinanti è sottostimata». «Infine», ha concluso Loda, «ci sono le preoccupazioni sulle conseguenze dell’aver intubato il rio Bisavola. Si tratta di un intervento che modifica l’assetto idrogeologico dell’area e di cui non possiamo prevedere gli effetti». «Sembra che qualcuno abbia tracciato una strada e poi abbia chiesto di preparare uno studio ambientale ad hoc», è il commento di Flavio Bottura, dell’opposizione, prima del voto unanimemente contrario dell’assemblea. «Questo voto è un atto politico e un passaggio istituzionale importante», ha commentato Fausto Scappini, assessore all’urbanistica, «uno dei Comuni maggiormente interessati dal passaggio della nuova infrastruttura ha espresso in modo univoco il suo parere contrario ed è un parere che non è e non vuole essere strumentale, ma è nato dalla preoccupazione di tutelare sia i cittadini che il territorio. Non ci facciamo illusioni sulle conseguenze, ma ci è sembrato doveroso procedere in questo modo».

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