mercoledì, Aprile 24, 2024
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Prende il via domani il 22º torneo internazionale open «Città di Arco»

Il gotha degli scacchi ai piedi del castello

Anche quest’anno, per dieci giorni, Arco tornerà ad essere la capitale degli scacchi. Dal prossimo sabato fino al 29 ottobre, infatti, si terrà la 22ª edizione del Festival Scacchistico Internazionale «Città di Arco» che, ormai dal 1975, richiama ogni anno ai piedi del castello il gotha internazionale degli scacchi.Sono 140, infatti, fino ad ora, i giocatori che questa volta hanno dato la loro adesione, anche se prima dell’inizio delle gare, l’organizzazione conta di raggiungere quota 170, come accaduto lo scorso anno. Fra di loro, dicevamo, i migliori giocatori al mondo, in rappresentanza di ben 18 nazioni. Un discorso valido, questo, nonostante molti campioni saranno impegnati, proprio nei prossimi giorni, nelle Olmpiadi degli Scacchi che si svolgono ad Istanbul, in Turchia. «Alcuni grandi maestri non potranno essere con noi – spiega l’organizzatrice della manifestazione, Cristina Rigo – ma il livello della gara rimane altissimo. Fra i campioni che hanno voluto essere ad Arco, superando a volte notevoli difficoltà causate della difficile situazione politica del loro paese, ci sono l’israeliano Leonid Gofshtein, vincitore dei famosi tornei in Spagna, e la pattuglia degli jugoslavi, formata Milan Drasko (secondo lo scorso anno e miglior giocatore del Montenegro) e Stefan Djuric. Tra i grandi nomi, poi, c’è senza dubbio anche quello del giovanissimo Luke McShane. Sedicenne, incredibilmente già gran maestro, l’inglese rappresenta senza dubbio una delle grandi promesse degli scacchi. «Anche in passato – spiega l’assessore Fabrizio Miori – da Arco sono passati personaggi che poi hanno vinto anche il campionato del mondo». Oltre all’aspetto prettamente agonistico, inoltre, non va dimenticato che il torneo rappresenta per Arco un importante canale di promozione turistica e, al seguito dei campioni, giungono ogni volta centinaia di persone. «Il nostro stupendo ambiente naturalistico – spiega Miori – sono l’ideale non solo per biker o climbers, ma anche per gli scacchisti. Qui da noi trovano un clima e una tranquillità che ormai sono note e apprezzate nell’ambiente scacchistico a livello mondiale».

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