venerdì, Aprile 19, 2024
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Aperte la diga, il rischio arriva da nord

IL LAGO A » 125 CM. Il Garda cresce ma non allarma

Se dovessero spalancarsi le paratìe dello scolmatore di Mori (in Trentino), da dove provengono le acque del fiume Adige, il grande bacino del Garda sarebbe a rischio esondazione. Per il momento è solo un’ipotesi. Ma non remota. Anche se i livelli del lago, ieri fissati a 125 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera, consentono un discreto grado di tranquillità. Ma le piogge abbondanti che sono cadute sia sul bacino che sui rilievi montani sembra continueranno ancora per qualche giorno. Venerdì scorso attraverso la diga di Salionze uscivano dal lago 45 metri cubi al secondo. Ma nella stessa giornata di venerdì, per la precisione alle 15.30, i tecnici e la Comunità del Garda hanno deciso di aumentare lo scarico a 60 metri cubi. Ieri mattina, vista l’intensità delle precipitazioni e le previsioni meteorologiche affatto tranquillizzanti, i tecnici idraulici del Magistrato per il Po hanno incrementato ulteriormente l’uscita delle acque del lago dalla diga di Salionze fino a toccare gli 80 metri cubi al secondo. Il livello del Benaco, ripetiamo, si aggira sui 125 cm., ma è un parametro in continua oscillazione a causa delle forti precipitazioni sui rilievi. Il livello di massima portata non dovrebbe superare i 140-150 cm. sopra lo zero. Oltre ci possono essere dei rischi determinati, ad esempio, dall’improvviso arrivo di forti venti che potrebbero provocare l’allagamento dei centri rivieraschi (Salò, Desenzano e Sirmione le località più critiche). Due anni fa, esattamente il 22 novembre, il livello del lago raggiunse ben 174 cm. E fu un mezzo disastro, perchè l’esondazione in più punti della riviera gardesana causò l’allagamento di cantine, autorimesse e centri abitati. Comunque, la situazione resta sotto controllo. Più volte al giorno i tecnici dell’Ufficio Idraulico del Genio Civile e del Magistrato per il Po sono in continuo contatto con le altre autorità e con la Comunità del Garda. Tuttavia, quella della regolazione dei livelli del lago resta ancora un punto oscuro nella politica gestionale della risorse del lago. Finora, malgrado decine di interventi politici, di prese di posizione anche polemiche, di disastri ambientali causati dagli allagamenti più o meno annunciati, il problema non ha visto apprezzabili soluzioni.

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