giovedì, Aprile 18, 2024
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Il calendario propone le fotografie di Togazzari, capostipite di una dinastia di ottici

Il Lunario desenzanese racconta gli anni ’30

Siamo solo a novembre, ma il Lunario desenzanese anno 2002, curato con il consueto rigore dall’associazione di studi storici «Carlo Brusa», è già pronto e disponibile nelle edicole di Desenzano, Rivoltella e San Martino della Battaglia. L’attenzione quest’anno è caduta su un fotografo di professione, Maceo Togazzari, mantovano di origine e desenzanese di adozione, e alle sue istantanee che documentano con sensibilità gli anni ’30 e ’40 della cittadina desenzanese. «Dall’archivio personale cui è stato possibile accedere grazie alla collaborazione del figlio Marcello e del nipote Giuliano, sono emerse immagini di una Desenzano ormai persa – spiega Renato Laffranchini, responsabile dell’associazione Carlo Brusa – velata da grande malinconia e caratterizzata da un intenso rapporto della città con l’acqua del suo lago. Questo tema, appunto, è bene documentato nel lunario: il commercio, i riti religiosi, i giochi, le sagre hanno inevitabilmente in comune l’acqua del lago e il suo importante ruolo nella realtà sociale desenzanese di quell’epoca». In totale tredici fotografie, compresa la copertina che riproduce ciò che rimaneva nel 1933 della chiesetta di Santa Maria della Villa a Rivoltella dopo il fulmine che la colpì. Le didascalie, curate dall’associazione, descrivono non solo le situazioni riprodotte nelle immagini ma danno cenni storici inediti e alquanto curiosi. «Questi spunti sono frutto di una ricerca personale di desenzanesi – continua Laffranchini – che sono stati interpellati e che ora, tramite Bresciaoggi, ringraziamo vivamente. Con la loro memoria è stato possibile ricostruire fatti, circostanze e situazioni attinenti i singoli argomenti illustrati». Maceo Togazzari approdò sul lago di Garda e prese dimora a Desenzano in casa Vanzo, all’inizio di via Santa Maria, nel lontano 1931. Poco dopo aprì un negozio di articoli fotografici con annesso laboratorio, nell’attuale piazza Matteotti, subito prima dell’inizio di via Papa. Un anno dopo trasferì l’abitazione in una casa del Porto Vecchio; anche il negozio verrà spostato, col tempo, accanto all’hotel Barchetta, sempre in piazza Matteotti. Nel 1947, contemporaneamente al figlio Marcello, ottenne il diploma di ottico che gli consentì di specializzare la propria attività in quella direzione. Il suo fu il primo negozio di ottica di tutto il lago. Della sua competenza professionale si servirono personaggi famosi quali Francesco Agello, conquistatore del record di velocità su idrovolanti, il campione ciclista Learco Guerra, August Picard, in occasione di un atterraggio forzato della sua mongolfiera che gli aveva procurato la rottura degli occhiali, e tanti altri nomi noti. Dopo la sua morte, avvenuta il 10 settembre 1974, l’attività professionale è stata continuata prima dal figlio Marcello e attualmente dal nipote Giuliano.

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