I dati raccolti dai Comuni dopo la bufera di agosto trasmessi a Roma per la richiesta di sostegno economico straordinario Calcolati i danni nel Veronese si aspettano gli aiuti dal governo
Il maltempo costa 52 milioni di euro
Sono stati quantificati complessivamente in 211 milioni di euro i danni provocati dal maltempo, soprattutto dalla grandinata scatenatasi nelle prime ore di domenica 4 agosto. L’uragano che in particolare ha colpito il Basso Garda, interessando anche Valpolicella e Valpantena nel Veronese e Valtenesi, Valsabbia e Franciacorta nel Bresciano, ha provocato una catastrofe sia in termini ambientali che economici. La rilevazione provvisoria dei danni, alla data del 28 agosto, trasmessa alla prefetture di Verona e di Brescia e al Consiglio dei ministri, dipartimento Protezione civile, affinché sia dichiarato lo stato di emergenza, quantifica i danni provocati nel Veronese in 52 milioni di euro e in 159 milioni in quello bresciano. Suddivisi per categorie, sempre rimanendo alla rilevazione provvisoria raccolta dal Comune di Lazise per la zona veneta e dal Comune di Manerba per quella lombarda, complessivamente i danni subiti dai privati rappresentano il 44 per cento del totale (94.890.798,57 euro dei quali poco meno di un terzo relativo al Veronese). Un 27 per cento (57.680.476,68) sono attribuiti alle attività economiche con una minima percentuale a quelle veronesi, quantificate in poco più di sei milioni di euro; un 19 per cento i danni subiti dall’agricoltura (41.374.673,48 euro) di cui 14 milioni al Veronese e un 8 per cento ai beni comunali (17.718021,46 euro) con un’incidenza di due milioni e mezzo di euro per quelli nella provincia di Verona. Il sindaco di Lazise Luca Sebastiano e quello di Minerbe Isidoro Bernini, nel trasmettere, in qualità di capofila dei sindaci rispettivamente dei Comuni veronesi e bresciani, la rilevazione provvisoria alla presidenza del Consiglio dei ministri, tramite il sottosegretario Aldo Brancher, hanno chiesto l’adozione da parte del governo di una serie di provvedimenti auspicando che gli interventi a favore delle popolazioni colpite dal maltempo siano «reali, tempestivi ed effettivi». In particolare, a integrazione dell’ordinanza di emergenza per calamità, i sindaci sollecitano che il contributo da erogare copra al cento per cento i danni subiti dalle abitazioni e fabbricati pertinenti e nel contempo vengano riconosciuti ai Comuni i maggiori costi derivanti dall’impiego di risorse umane e materiali per la gestione dell’emergenza e per la quantificazione dei danni, con esclusione di tali spese dal computo del patto di stabilità. Inoltre chiedono di consentire ai privati di non pagare l’Iva e di avere una riduzione della stessa sulle fatture relative alle spese sostenute per interventi di riparazione strutturale a seguito della calamità; nonché di aumentare i trasferimenti statali agli enti locali per consentire l’applicazione di aliquote Ici agevolate per le persone interessate da tali eventi. Tra gli altri provvedimenti richiesti: consentire la dilazione dei termini di pagamento delle tasse a imposte alle imprese agricole, commerciali, artigianali e industrie colpite: l’estensione oltre il 31 dicembre 2002 dei benefici della legge Tremonti-bis e nello stesso tempo prevedere una priorità, per le imprese dei territori colpiti, nell’accesso ai finanziamenti nazionali già operativi relativi alla costituzione di scorte e alla sostituzione dei macchinari. Non ultimo, si chiede che vengano facilitate le pratiche di comunicazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, con dilazione dei termini previsti, nonché accelerate e snellite le pratiche per lo smaltimento dei materiali di risulta dei tetti contenenti amianto. Infine si domanda che tutti i Comuni coinvolti, essendo l’ufficio tecnico fortemente impegnato nella gestione dell’emergenza e nella rilevazione dei danni, venga concessa la sospensione del termine delle scadenze del medesimo ufficio, fino alla fine dell’emergenza. Lo stato di emergenza è stato dichiarato dalla presidenza del Consiglio dei ministri, nel territorio delle regioni interessate dagli eccezionali eventi atmosferici, fino al 31 agosto 2003. Del lavoro svolto e portato a termine entro i termini fissati particolarmente soddisfatto il sindaco di Lazise. «Ci auguriamo ora», ha detto Luca Sebastiano, «che non ci siano intoppi burocratici per dare soluzioni agli interventi economici attesi da privati e quanti hanno subito i danni».