giovedì, Aprile 25, 2024
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Incontro del ministro per le Politiche agricole Luca Zaia e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Aldo Bracher con il Consorzio di tutela del Bardolino: “C’è piena condivisione con la Francia sulla tutela dei rosé”. Intanto il Chiaretto vola:

Il ministro Zaia: “Vinceremo la battaglia in difesa dei vini rosati tradizionali”

La battaglia a sostegno dei rosati tradizionali italiani contro l’ipotesi europea di consentire la realizzazione di vini di colore rosa mediante il taglio di vini da tavola bianchi e rossi, ha ora un leader di primo piano: il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia, che a Bardolino, presso il museo del vino delle cantine Zeni, ha incontrato questa mattina il consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Bardolino, impegnato in prima linea nella difesa del proprio Chiaretto.“Sulla questione dei rosati – ha affermato Zaia – la posizione italiana è chiaramente orientata alla tutela del vino rosé tradizionale. In materia c’è piena condivisione fra Italia e Francia e contiamo di vincere questa battaglia. Sui temi agricoli ed enologici, anche a livello europeo, siamo dalla parte dei produttori. L’investimento nel settore vinicolo resta strategico. Le produzioni identitarie, le doc, le docg, le igt del vino, sono un valore che vogliamo e dobbiamo tutelare”.Sulla stessa linea il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Aldo Brancher, che ha accompagnato il ministro Zaia nell’incontro con i vertici del mondo produttivo bardolinese, cui ha preso parte anche il sindaco di Bardolino, Pietro Meschi: “La difesa del vino rosato tradizionale – ha detto Brancher – è importante per questo territorio, così come per tutto il settore vinicolo italiano. Oltretutto, il comparto del Bardolino ha vissuto negli ultimi anni momenti di difficoltà, ed ora grazie al Chiaretto sta ritrovando slancio”.Un ringraziamento al deciso intervento del ministero in favore dei rosé della tradizione è venuto dal presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi, che ha ricordato come il ministro Zaia avesse espresso il proprio sostegno già in occasione dell’ultimo Vinitaly, quando il consorzio bardolinese, insieme con quello bresciano del Garda Classico, lanciò una petizione in favore del Chiaretto, sottoscritta da millecinquecento produttori, giornalisti e appassionati.Il Bardolino Chiaretto rappresenta in questo momento il vino di punta, sotto il profilo dei trend commerciali, del mondo vinicolo dell’area del Garda, avendo raggiunto nel 2008 un venduto di 65 mila ettolitri (8,7 milioni bottiglie), con un incremento annuo del 14,7% (la variazione nel biennio 2008-2006 è addirittura del 41,5%). L’avvio del 2009 aveva subito mostrato una flessione, complice la crisi finanziaria internazionale, ma la ripresa del Chiaretto è iniziata già in febbraio, ed ha poi schiacciato il piede sull’acceleratore in marzo e in aprile, quando il trend delle vendite, nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente, aveva mostrato incrementi rispettivamente dell’85% e del 24%, che rappresentano indici di sviluppo assolutamente in controtendenza rispetto alla criticità del momento. Complessivamente, il Chiaretto bardolinese nei primi quattro mesi dell’anno in corso ha già incrementato le vendita del 10% circa rispetto al primo quadrimestre del 2008, “e le prime evidenze relative all’andamento del mese di maggio restano confortanti” dice il presidente del Consorzio.

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