Il MuSa, Museo di Salò, ospita dal 13 aprile al 9 dicembre la mostra “Italianissima.”

15/04/2018 in Attualità, Mostre
A Salò
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Di Redazione

Un appas­sio­n­ante per­cor­so cos­ti­tu­ito da oltre 80 opere di artisti tra cui Birol­li, Campigli, Car­rà, Caso­rati, de Chiri­co, de Pisis, Gut­tuso, Mac­cari, Mafai, Manzù, Mari­ni, Marus­sig, Migneco, Paresce, Pram­poli­ni, Rosai e Sci­p­i­one.

Le atmos­fere magiche e irre­ali delle opere in mostra ci con­ducono in una realtà lon­tana da qual­si­asi nos­tra espe­rien­za. Un inces­sante pere­grinare oltre l’ap­paren­za delle cose, una silen­ziosa con­tem­plazione, una paziente e pro­fon­da ricer­ca con la deter­mi­na­ta volon­tà di sovver­tire il con­cet­to di arte pri­ma di allo­ra con­cepi­to.

 “Ital­ianis­si­maè un prog­et­to di Con­tem­plazioni – a cura di Gio­van­ni Let­ti­ni, Ste­fano Morel­li e Sara Pallavici­ni – real­iz­za­to in col­lab­o­razione con il Nove­cen­to di Firen­ze, una pres­ti­giosa realtà muse­ale idea­ta del criti­co Car­lo Ludovi­co Rag­ghi­anti in rispos­ta alla cat­a­strofi­ca allu­vione che stravolse Firen­ze nel 1966.Ital­ianis­si­ma” si con­figu­ra come un cam­mi­no à rebours nell’arte ital­iana del ‘900: pro­tag­o­nista indis­cus­sa è la rac­col­ta di opere donate al Nove­cen­to da Alber­to del­la Ragione, mece­nate e collezion­ista che decise di acquistare opere di artisti con­tem­po­ranei per “non pas­sare ad occhi chiusi tra l’arte del suo tem­po, ma di dare all’opera dell’artista vivente il legit­ti­mo con­for­to di una tem­pes­ti­va com­pren­sione”, per la pri­ma vol­ta in mostra fuori dal­la sede fiorenti­na.  

«Si desidera così rac­cogliere la medes­i­ma sfi­da – rac­con­ta il diret­tore del MuSa attra­ver­so ques­ta espo­sizione che, riper­cor­ren­do i fer­vori ed i fer­men­ti dell’arte ital­iana tra le due guerre, vuole far­si atten­ta rif­les­sione di tutte quelle tappe fon­da­men­tali per gli svilup­pi dell’arte nazionale e inter­nazionale di questo sec­o­lo».

Ospi­ti illus­tri di ques­ta mostra sono i famosi Con­cet­to Spaziale di Lucio Fontana, un Achrome tra i più gran­di mai real­iz­za­ti da Piero Man­zoni e un intri­g­ante dis­eg­no di Alber­to Savinio. Queste opere sono tutte prove­ni­en­ti da collezione pri­va­ta, quin­di non apparte­nen­ti alla collezione fiorenti­na, ma pre­sen­ti in mostra per­ché cos­ti­tu­is­cono espe­rien­ze fon­da­men­tali per capire il sen­ti­men­to che ha mosso la ricer­ca artis­ti­ca dei pro­tag­o­nisti dell’arte ital­iana di questi anni

Il per­cor­so espos­i­ti­vo – col­oratis­si­mo e di grande impat­to gra­zie al dial­o­go con i col­ori delle opere e ai giochi di tono delle resine, donate al dal­lo spon­sor Gob­bet­to, uti­liz­zate per dipin­gere let­teral­mente gli ambi­en­ti espos­i­tivi – è divi­so in otto sezioni: “Ora et lab­o­ra”  dove si affronta la relazione tra lavoro e preghiera; “Il volto san­to”, la sezione ded­i­ca­ta ai ritrat­ti e alla nuo­va estet­i­ca;  “Par­a­disi per­du­ti” per ricor­dare il ruo­lo del pae­sag­gio ital­iano nel­la vita e nell’anima di tut­ti noi;  “Sac­ri riti” nel­la quale la prat­i­ca rit­uale mette in relazione la sacral­ità dei rit­u­ali comu­ni come lo sport e il gio­co con la solen­nità dei cre­do reli­giosi; “Scenografie urbane” in cui pro­tag­o­niste sono le nuove architet­ture di forme e di ambi­en­ti dip­in­ti e costru­iti con una teatral­ità che riv­ela un nuo­vo con­cet­to di spazio; “Pre­sa­gi” dove si avverte un nuo­vo sen­ti­men­to di preavvi­so sul deter­mi­nar­si di even­ti futuri, sul loro esi­to e sulle loro con­seguen­ze; “Natu­ra viva” rivede, invece, il con­cet­to di natu­ra mor­ta e ogni ogget­to dip­in­to diven­ta pre­sen­za viva; e infine “Guarda­mi” un susseguir­si di fig­ure fem­minili, dip­inte, scol­pite, sof­ferte, sog­nate accom­pa­gna ver­so la fine di un per­cor­so esteti­co che cul­mi­na nel­la ricer­ca di una bellez­za inte­ri­ore.

Nell’ultima sezione espos­i­ti­va, il MuSa, in col­lab­o­razione con la Civi­ca Rac­col­ta del Dis­eg­no di Salò, mette in mostra una pres­ti­giosa selezione di opere del­lo stes­so ambi­ente degli artisti in mostra, a cura di Mar­cel­lo Ric­cioni. I dis­eg­ni esposti donano al vis­i­ta­tore una visione inti­ma e nat­u­rale dell’artista, sve­lando quel sen­ti­men­to di ricer­ca e spon­taneità che spes­so si dis­perde nel­la com­p­lessità dell’opera d’arte fini­ta.

 

ORARI MOSTRA

APERTO tut­ti i giorni dal lunedì alla domeni­ca

Dalle ore 10:00 alle ore 19:00 (nei mesi di aprile, mag­gio, otto­bre, novem­bre e dicem­bre)

Dalle ore 10:00 alle ore 20:00 (nei mesi giug­no, luglio, agos­to e set­tem­bre)

La bigli­et­te­ria chi­ude un’ora pri­ma (ulti­mo ingres­so)

 

APERTURE O CHIUSURE STRAORDINARIE

25 aprile, 1 mag­gio, 2 giugno,15 agos­to, 1 novem­bre, 8 dicem­bre

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