venerdì, Aprile 19, 2024
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«L’ospedale non deve chiudere» Uno striscione in curva allo stadio

Il nosocomio di Malcesine si occupa di riabilitazione e ortopedia

Domenica, allo stadio Rigamonti di Brescia, in occasione della gara tra il Chievo e gli uomini di Carletto Mazzone, i ragazzi della Curva Nord e l’Associazione interregionale disabili motori hanno allestito un gazebo per raccogliere le firme contro la chiusura dell’ospedale di Malcesine, situato sulla sponda veronese del lago di Garda. «È l’unico del Nord Italia che effettua interventi altamente specialistici di natura ortopedico/riabilitativa – sottolineava il ciclostilato diffuso tra i tifosi -. Lo si vuole trasformare in un non meglio precisato luogo di svago e divertimento. In tal caso migliaia di disabili si troverebbero in gravissime difficoltà». Creato nel 1949 come presidio di cura per la poliomielite, l’ospedale di Malcesine dispone attualmente di un’ottantina di posti per la riabilitazione e una settantina per l’ortopedia. I medici sono 16 e gli operatori 152. Ma la Regione Veneto, nell’ambito della riorganizzazione della sanità, è intenzionata a chiudere, nonostante gli utili prodotti (due milioni di euro nell’ultimo anno), l’alta specializzazione e il servizio di pronto soccorso reso a un’area completamente sguarnita. In segno di protesta, nel mese di dicembre è stata bloccata la Gardesana orientale. «Non chiediamo la luna nè assistenzialismo a fondo perduto – hanno ripetutamente affermato Roberto Bassi & Adriano Piffer, presidente e vice dell’Associazione interregionale disabili motori -, ma aiuto a un progetto preciso e fattibile, attraverso un finanziamento misto pubblico e privato». Sabato 15 febbraio, alle ore 10, nella sala consiliare di Malcesine, si svolgerà un’assemblea pubblica, convocata dal sindaco Giuseppe Lombardi, dall’Ugav (l’Unione degli albergatori, presieduta da Giuseppe Lorenzini), dalle categorie economiche, dalle organizzazioni sindacali, ecc. Lo scopo: comprendere le motivazioni che sottintendono la decisione di chiudere per il giugno 2004. A tale proposito sono stati invitati il numero 1 della Giunta del Veneto Giancarlo Galan, il sottosegretario Aldo Brancher, che risiede a Bardolino, gli assessori alla sanità Fabio Gava e alla protezione civile Massimo Giorgetti, il senatore Umberto Chincarini, il deputato Ettore Peretti, l’assessore provinciale al turismo Davide Bendinelli (tra l’altro sindaco di Garda) e tanti altri. «Non siamo disposti a subire – insistono i disabili -. La struttura va difesa in toto, e per fare questo siamo disposti a bloccare nuovamente la strada Gardesana. Questa volta però non in un periodo di scarso traffico, ma in aprile, nella settimana di Pasqua, quando il lago sarà preso d’assalto dai turisti tedeschi».

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