Davanti al sindaco di Lonato Mario Bocchio, ha giurato ieri il difensore civico eletto l’altra sera dal Consiglio, Michele Vitello, trent’anni, iscritto all’ordine degli Avvocati di Brescia. Vitello succede a Pasquale Petullà. Rimarrà in carica fino al 2010, cioè fino allo scadere all’attuale amministrazione comunale. Il padre, Eugenio Vitello, è stato il primo difensore civico di Lonato e anche il sindaco più giovane d’Italia. Erano gli anni ’70.A Lonato finora l’istituto del difensore Civico non ha avuto molta fortuna. «L’obiettivo che mi sono prefissato – spiega Vitello – è quello di cercare innanzittutto di portare a conoscenza dei cittadini che in caso di necessità, in Comune, vi è un interlocutore cui riferire le possibili inadempienze della pubblica amministrazione. Superficiali interpretazioni lo hanno spesso accostato ad un avvocato o al giudice di pace. Il difensore civico invece, pur rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale, è una sorta di mediatore tra il Comune e il cittadino, che va difeso non solo dalle possibili prepotenze, da ritardi e omissioni dell’amministrazione pubblica, ma anche dalle difficoltà di vedere rispettate le proprie aspettative». Secondo il regolamento il difensore civico interviene a richiesta di chiunque ne abbia diretto interesse presso l’amministrazione comunale, enti e aziende che da essa dipendono. Non può intervenire per regolare controversie tra privati, su iniziative o pronunciamenti di contenuto politico o su atti o procedimenti in riferimento ai quali siano proposti ricorsi davanti ad organi di giustizia amministrativa, civile o tributaria.