venerdì, Aprile 19, 2024
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Disegnato dal grande Porcinai, rischia di venire presto cancellato

Il Parco della Rocca, gioiello da salvare

Porcinai, chi era costui? Alla quasi totalità dei rivani questo nome non dirà assolutamente nulla, anche se senza dubbio si sono ritrovati spesso a passeggiare in una delle sue opere. Pietro Porcinai, infatti, massimo paesaggista italiano, è colui che nel lontanto 1964 progettò il Parco della Rocca. Una personalità indiscussa, la sua, che seppe coniugare architettura, natura e innovazione e che è stata celebrata nel numero di luglio del mensile «Gardenia», vera e propria Bibbia per chiunque, hobbisti e professionisti, abbia a che fare con fiori, piante, orti e giardini.Un ampio servizio, quello dedicato a Porcinai da «Gardenia», nel quale viene tracciato un ritratto di questo “maestro del paesaggio”, toscano, classe 1910, scomparso nel 1986. Una carriera lunga sessant’anni, che ha visto la realizzazione di ben 1318 progetti in tutto il mondo e la cui eccezionalità qualitativa è riconosciuta unanimemente a livello internazionale.Ci sarebbero tutti i motivi per andare fieri del fatto che il Parco della Rocca è opera di un simile genio, insomma, se non fosse che proprio quell’area verde rischia concretamente di essere distrutta e di lasciare il posto a quanto previsto nel progetto dell’architetto roveretano Sandro Aita, a cui l’ufficio Beni Monumentali della Provincia ha affidato il compito di riorganizzazione del parco. Un vero e proprio delitto, dunque, pur con il massimo rispetto per la professionalità e per la bravura di Aita. «Proprio per cercare di evitare questa eventualità – spiega Paolo Matteotti, responsabile della commissione comunale per il verde pubblico al quale abbiamo segnalato il servizio su Porcinai – nell’ottobre 1998, il consiglio comunale voto all’unanimità una mozione in cui s’invitavano gli organi competenti provinciali a riflettere sulla decisione di cancellare l’opera di Porcinai e ad acquisire i pareri d’associazioni interessate a parchi e giardini storici, ad esempio Italia Nostra e il Fai. L’allora sindaco Molinari inoltrò il documento, ma Trento rispose che il Parco della Rocca era un’opera minore e che non serviva il consiglio di nessun esperto per procedere con il nuovo progetto. Una presa di posizione discutibile anche dal punto di vista economico: per realizzare un parco ex novo si dovranno sborsare circa 500 milioni mentre per rimettere a nuovo quanto concepito da un maestro come Porcinai potrebbero bastare poche decine di milioni. Senza contare che, se ben pubblicizzato, il Parco della Rocca potrebbe diventare meta di visite da parte di scuole e di studenti d’architettura. L’opera del grande paesaggista fiorentino, infatti, è oggetto di studio nelle università italiane, ma anche in quelle straniere dove gli furono sempre attribuiti prestigiosi riconoscimenti».Il progetto, però, è ormai in fase esecutiva e i lavori dovrebbero partire fra qualche mese: cosa pensate di fare? «Credo – conclude Matteotti – che nulla impedisca di fermarsi a riflettere e magari ad evitare di compiere un imperdonabile scempio».

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