Nella notte su lunedì, strapazzato dai temporali e dal ventaccio furibondo, l’ultimo pioppo che resisteva nel centro del cortile nord del liceo Maffei ha ceduto un ramo. Quando sono arrivati, il lunedì mattina alla solita ora a riaprire la scuola, si sono accorti che lo spazio verso la palestra era ostruito da ramaglie e foglie: in alto, dove il tronco grosso si riparte in una selva di minori, il segno della mutilazione, uno strappo appariscente nel legno. E’ seguito il consulto e la sentenza di condanna: l’albero, già vecchio (qualcun lo riconosce, tenero virgulto, in un’antica istantanea, apparsa sull’annuario del liceo, e scattata all’epoca della costruzione dell’edificio, allora ospedale per la truppa austroungarica di stanza a Riva) dovrà essere abbattuto, ha finito il suo ciclo vitale, a lasciarlo lì non farà che spappolarsi pezzo dopo pezzo. Il primo intervento di motosega è stato effettuato dalla giardineria comunale che ha capitozzato il pioppo come in primavera, tagliando tutti i rami e lasciando solo il tronco centrale, misero moncone senza futuro. Il taglio alla base dovrebbe essere riservato alla provincia proprietaria del terreno e dell’albero. Per ora è garantita l’incolumità di chi transita: pochi per adesso, certamente più numerosi fra poche settimane, quando ripartirà l’anno scolastico.
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