sabato, Aprile 20, 2024
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BORELLI: “DOPO DECENNI DI STERILI POLEMICHE GIUNGONO FINALMENTE PER LE POPOLAZIONI DELL’ALTO LAGO E DELLA VALLE SABBIA 31.5 MILIONI D’EURO PER AMPLIARE L’OSPEDALE DI GAVARDO. TRAMONTA DEFINITIVAMENTE L’IPOTESI DI REALIZZARE UN OSPEDALE NUOVO A ROE’ VOLC

Il Pirellone ha approvato la delibera annunciata dall’assessore Cè

“Ce l’abbiamo fatta!”. Con un’esclamazione, uno degli artefici di questa vittoria per le popolazioni dell’Alto Garda e della Valle Sabbia, il Direttore Generale Mauro Borelli -, ha salutato la notizia della delibera con cui la regione Lombardia ha stanziato 31,5 milioni d’euro (vale a dire 61 miliardi delle vecchie lire) per l’ampliamento dell’Ospedale di Gavardo. Direttore, riuscire a portare a “casa” 31,5 milioni d’euro, dopo diverse promesse rimaste solo sulla carta, non è stato facile. La si può considerare una sua vittoria?“Assolutamente no, perché questa è la vittoria di tutti i cittadini dell’Alto Garda e della Valle Sabbia”.Ad ogni modo non è stato facile. E’ così?“Proprio così. Quando il primo gennaio del 2003 sono arrivato qua a Desenzano, il problema dell’Ospedale nuovo a Roè Volciano teneva banco da decenni. La questione, appena messo piede in AOD, mi è stata posta immediatamente in tutta la sua complessità. Su questa storia sono stati versati quintali d’inchiostro e, haimé, dette davvero molte imprecisioni. Paradossalmente, l’attuale situazione economica non proprio florida è stata molto funzionale per raggiungere questa soluzione”.In che senso funzionale?“Perché avendo a disposizione un finanziamento insufficiente per la realizzazione di un nuovo ospedale come quello prospettato a Roè Volciano, dal valore prospettato di oltre 60 milioni euro quando, invece, ne servivano quasi il doppio (circa 110 milioni d’euro), era una realizzazione in pratica impossibile poiché, il finanziamento che la regione poteva garantire, ammontava a soli 29 milioni d’euro. Quindi, per rispondere alle necessità del territorio senza correre il rischio di perdere il finanziamento, ci trovavamo a dover prendere una decisione difficile quanto importante. Quindi abbiamo deciso di consultare il territorio”.Con il protocollo d’intesa del settembre del 2003, esatto?“Proprio così. La notizia della delibera regionale sull’ampliamento dell’Ospedale di Gavardo ha avuto due cardini su cui poggiare: il primo, sicuramente, consisteva nel fatto che l’ampliamento, oltre a non necessitare d’ulteriori fondi, è una soluzione che garantisce la richiesta d’assistenza di un bacino d’utenza di oltre 130.000 abitanti; il secondo, sicuramente il più importante, è che abbiamo voluto chiedere al territorio di esprimersi su questa soluzione. Bene, anche se in passato, forse solo per fare della polemica strumentale, in molti si sono dimenticati di quello che i Comuni hanno detto su questa soluzione, desidero ricordare che il 94% ha detto sì all’ampliamento dell’Ospedale di Gavardo. Dato che ultimamente da più parti si chiede, quando le istituzioni discutono di questioni importanti che interessando direttamente le popolazioni locali, qui è stato fatto e la risposta mi sembra sia stata più che eloquente: per le popolazioni dell’Alto Garda e della Valle Sabbia l’istituzione hanno stanziato 31 milioni e mezzo d’euro per garantire loro un’assistenza sanitaria adeguata. Il resto, davvero, mi sembra aria fritta”.Eppure qualcuno riesce ancora a polemizzare. Cosa ne pensa?“Questo è uno dei mali della politica italiana, ma nel caso di Gavardo a me sembra un fatto più che altro fisiologico”.In che senso?“La notizia della delibera regionale è giunta nel pieno di una campagna elettorale in cui sono in molti che, pur di ritagliarsi un po’ di spazio in questi ultimi giorni prima del voto, si lasciando andare ad un trasformismo forsennato ed a valutazioni superficiali e prive d’ogni fondamento. Il buon senso, invece, dovrebbe spingere un po’ tutti a prendere atto della buona notizia, e oltre 60 miliardi delle vecchie lire lo sono sicuramente, ma soprattutto di guardare al futuro della sanità in Alto Garda ed il Valle Sabbia”.Si sta forse riferendo ad un’altra questione spinosa qual è quella dell’Ospedale di Salò?“La situazione dell’Ospedale di Salò, com’è noto, si trascina ormai da decenni e, dopo il colpo durissimo del terremoto del 2004, dev’essere affrontata com’è accaduto per Gavardo mantenendo però ben ferme le esi-genze del territorio. Come ho gia avuto modo di dire, l’idea è quella di costruire una “Cittadella della Salute” in gestione pubblica-pubblica (cioè con il coinvolgimento dei due ospedali pubblici della zona, cioè Fasano e Salò) o pubblico-privata conferendo a quest’ultima la gestione dell’immobile di Salò, il cui valore di vendita più i 44 posti letti riabilitativi dell’AOD, costituirebbero la quota di partecipazione dell’Azienda Ospedaliera nella nascente Fondazione. Per il cambiamento della destinazione urbanistica dello stabile dell’Ospedale, sarà l’Amministrazione comunale salodiana a sceglierla anche se, come cittadino e non come Direttore Generale, mi piacerebbe che una parte dello storico ospedale salodiano diventasse la sede di congressi ed esposizioni. Ad ogni modo, il mio traguardo è quello di costruire un Ospedale riabilitativo di almeno 120 posti letto più i poliambulatori, la diagnostica ed i punti prelievo anche se, il sogno, è averlo per 180 posti letto…. in pratica come quello che doveva essere l’Ospedale di Roè Volciano, ma realizzato a Barbarano di Salò con i letti riabilitativi di due aziende pubbliche (Spedali Civili ed AOD) e del privato che potrà entrare nella Fondazione come vincitore di una gara ad evidenza pubblica”Direttore, un’altra grande sfida. Ha altro d’aggiungere?“Assolutamente sì. Desidero innanzi tutto ringraziare i Sindaci che hanno sostenuto l’idea d’ampliare l’Ospedale di Gavardo, poi i molti collaboratori che hanno lavorato senza sosta per rendere fattile questa soluzione e, infine, ringraziare, nella persona dell’assessore alla Sanità Alessandro Cè, la regione Lombardia che ci ha sempre sostenuto in questa battaglia”.

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