venerdì, Aprile 26, 2024
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Dopo otto anni, al costo di 45mila euro. I Salesiani: «Meno peso su di noi e più tutela». Il sindaco: «Ora avanti con il progetto dell’archeoparco» La parte boschiva sarà affidata alle cure di un coltivatore

Il rogito è stato firmato La Rocca è del Comune

È finita. È stato siglato l’ultimo atto per l’acquisto della Rocca da parte del Comune di Garda. È stato infatti firmato il rogito con cui l’Istituto Salesiano Don Bosco, con sede a Verona, ha venduto al Comune 52 mila metri quadrati di terreni, sulla sommità della «Rocca Vecchia», come è denominata la parte di collina a picco da un versante sul golfo di Garda e dall’altro su Bardolino. È di 45 mila euro il prezzo concordato, 86 centesimi al metro. Soddisfatto il sindaco Davide Bendinelli, che già nel suo primo mandato, con delibera di giunta del dicembre 2000, aveva avviato le procedure per l’acquisto, arrivato 8 anni dopo.Spiega: «Finalmente abbiamo firmato il rogito, ora il Comune è proprietario a tutti gli effetti della Rocca. Dovremo trovare il modo di valorizzare l’area, compiendo i progetti per la nascita del parco archeologico con relativi sentieri didattici». Nel contratto di compravendita si risale alla storia della proprietà della collina, su cui le tracce di presenza umana risalgono fino al periodo Neolitico. La Rocca infatti divenne proprietà dei Salesiani il 3 giugno 1965, per donazione. In precedenza, l’Istituto Salesiano ricorda nell’atto: «per rogito del 24 giungo 1886, (evidentemente il mese di giugno segna la storia dei passaggi di proprietà), “dottor Bortolo Gaggia, notaio in Verona, i beni unitamenti ad altri posti nei Comuni di Bardolino e di Garda, formavano oggetto di trasferimento a favore di Tomelleri cav. Eliseo fu Giuseppe, col patto espresso che sul podere denominato “La Rocca Vecchia”, formante parte dei beni venduti, né il compratore, né i suoi sucessori, possano costruire palazzi per uso di villeggiatura e simili, ma soltanto fabbricarvi un caseggiato rustico per uso dei coloni, del bestiame, e per la custodia e conservazione dei foraggi». L’atto prosegue richiamando il rogito del 1965, con cui la Casa Generalizia della Congregazione degli Eremiti Camaldolesi, dichiarava di acconsentire «che la servitù venga modificata: per patto espresso si conviene che l’Istituto Salesiano Don Bosco ente morale e i successori possano costruire esclusivamente fabbricati… destinati ad opere di culto, di beneficienza, di carattere educativo, assistenziale…».Atti che hanno salvato la sommità della Rocca, mantenendone integro l’ambiente. Per questo, a fine anni Sessanta, fu costruito l’Istituto SalesianoTusini, Cnos (Centro nazionale opere salesiane), che diede vita dal 1970 al 1992 a una scuola media poi, su richiesta dei sindaci della zona, trasformata in centro di formazione professionale, sede staccata dell’Istituto tecnico di San Zeno di Verona; quindi è stata avviata l’attuale scuola di meccanica e impiantistica. Il passaggio di proprietà dei terreni (che non riguardano il versante di Bardolino dove si trova l’Istituto Tusini), lascia soddisfatto anche il direttore del Tusini, don Romano Bettin, il quale aveva sollecitato più volte il comune di Garda a procedere all’acquisto. Sottolinea: «Sono contento che la cosa si sia conclusa e sia andata a favore della collettività e che un’altra parte della rocca, quella boschiva, vada a un coltivatore diretto che la terrà pulita. Per noi era un peso, rimarrà così un luogo paesaggistico per i visitatori».Fine di una storia, quindi, che ha tenuto col fiato sospeso per anni anche il comune di Bardolino, che attendeva questo passaggio per poter proseguire nel «Progetto Adelaide», la costruzione del parco archeologico, per cui nel 1999 ha cofinanziato con Provincia e comune di Garda, gli scavi che hanno riportato alla luce importanti testimonianze del passato.

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