mercoledì, Aprile 24, 2024
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Sentenza del tribunale che ha accolto il ricorso di un’azienda agricola. Bocciato il Comune che aveva proibito la costruzione delle stalle

Il Tar: «Allevare cavalli, si può»

Un’azienda agricola di Castiglione ha visto accolto dal Tar di Brescia un ricorso contro il diniego espresso dal Comune di poter costruire un fabbricato ad uso abitazione ed una struttura di ricovero per i cavalli e per deposito di attrezzi. E’ una causa che si trascinava da ben sei anni e mezzo, ma che alla fine ha visto accolte le ragioni dell’agricoltore difeso dall’avvocato Alberto Luppi (il Comune di Castiglione era, invece, assistito dall’avvocato Cesare Nicolini). Il Comune è stato ora condannato alla rifusione delle spese di giudizio in favore dell’azienda ricorrente (1.300 euro, poco più di 2 milioni e mezzo di lire). Brevemente, ecco i fatti. Nell’estate del 1995 l’azienda agricola Santina Saraceni, con sede a Campo Barche, presenta all’ufficio tecnico comunale una domanda per costruire una struttura per accogliere dodici cavalli ed attrezzi agricoli, oltre ad uno stabile per uso abitativo (per il guardiano). Il 3 luglio dello stesso anno, però, il Comune esprime parere negativo e, in sostanza, respinge la richiesta di concessione edilizia. Il successivo 13 ottobre l’azienda impugna il provvedimento. Nei giorni scorsi, come si diceva, è stata depositata la sentenza. I giudici, dopo aver esaminato attentamente tutti gli atti e gli elaborati grafici, hanno ritenuto che fossero perfettamente in regola e che il Comune abbia, quindi, illegittimamente precluso un ampliamento tra l’altro vitale per lo sviluppo della Saraceni. Tra l’altro, i giudici citano la legge regionale 93 del 1980 con la quale vengono ammesse «esclusivamente le opere realizzate in funzione della conduzione del fondo e destinate alle residenze dell’imprenditore agricolo e dei dipendenti dell’azienda, nonchè alle attrezzature e infrastrutture produttive quali stalle, silos, serre per la conservazione e vendita dei prodotti agricoli». Inoltre, la stessa legge dispone gli indici di densità fondiaria per le abitazioni dell’imprenditore agricolo: non possono superare gli 0,03 metri cubi per i terreni agricoli. Ebbene, facendo un’attenta verifica dei calcoli del progetto della Saraceni, i giudici del Tar hanno raggiunto la convinzione che anche questi elementi fossero del tutto compatibili, anzi con una densità inferiore a quella prevista dalla legge. Infine, anche la Regione da parte sua aveva espresso parere favorevole.

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