venerdì, Aprile 19, 2024
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Al lavoro al Parco materiali e motorizzazione un’unità comando e due plotoni alloggiati su vagoni speciali. Il convoglio di pronto intervento del Genio impegnato anche all’estero

Il treno che aggiusta i binari

Il Parco materiali motorizzazione e Genio dell’esercito sta completando i lavori di manutenzione e ripristino del raccordo ferroviario militare ubicato al suo interno. Lo snodo viene utilizzato quotidianamente per il rifornimento e lo stoccaggio di mezzi e attrezzature che, da Peschiera, ripartono alla volta delle destinazioni indicate dai diversi Comandi militari. «La viabilità ferroviaria ci consente di non sovraccaricare ulteriormente questa zona di mezzi pesanti; e non sono pochi vista l’intensità dell’attività effettuata in questo Parco materiali», sottolinea il generale di Brigata Claudio Angelelli, comandante della Brigata Genio, «l’intervento é stato deciso nel giugno del 2003, dopo una ricognizione effettuata dal nucleo tecnico del nostro Reggimento». «Ha dato un contributo essenziale il mio predecessore, colonnello Antonio Monaco», dice il colonnello Antonio Palmieri, dal settembre scorso comandante della struttura. «I lavori sono iniziati il 26 aprile e dovrebbero essere ultimati entro metà giugno. Ad eseguirli sono gli uomini del Genio ferrovieri, una sorta di nicchia di eccellenza nell’ambito delle nostre Forze armate, che ha avuto modo di distinguersi sia in ambito nazionale che internazionale». È il tenente Marco Silenzi, comandante dell’Unità lavori del Reggimento, a illustrare le caratteristiche del cantiere: «Il raccordo ferroviario in questione é interamente situato all’interno del Parco materiali e si estende su due zone: una alta, composta da quattro tratte, di cui quelle esterne fiancheggiano gli edifici adibiti a magazzino. Qui é previsto il rinnovamento completo del binario esistente e lo smontaggio di alcuni deviatoi che non saranno ripristinati». « Nella zona bassa», prosegue, «si trovano due tratte che costeggiano i capannoni utilizzati per lo stoccaggio di automezzi. In questo caso è stata fatta la revisione dei deviatoi e la correzione di quote e dei moduli per le tratte provviste di traverse in legno». Per l’intero raccordo, quindi anche per quelle tratte provviste di traverse in ferro, sono previste una ricarica di pietrisco e le conclusive operazioni di allineamento e livellamento. Per far fronte a questa entità di lavori, il Genio ferrovieri ha approntato un’Unità comando e due plotoni che si servono del convoglio ferroviario di pronto intervento. Si tratta di un nuovo mezzo dell’esercito, realizzato da ufficiali, sottufficiali e militari di leva del Reggimento utilizzando vecchie carrozze concesse a titolo gratuito dalle Ferrovie italiane. Di queste é stata mantenuta la sola struttura portante, mentre le parti rimanenti sono state completamente progettate e ricostruite con un lavoro artigianale. Il convoglio si compone di due carri cisterna e 12 carrozze: operativa, decisionale, alloggiamenti, refettorio, cucina, bagagliaio, servizi e impianti. «Senza questo treno speciale, il lavoro di ristrutturazione delle linee ferroviarie svolto nei Balcani dal 1996 al 2000 non sarebbe stato tale», sottolinea il colonnello Mario Pietrangeli, comandante del Reggimento Genio ferrovieri, ricordando i numerosi teatri internazionali in cui i militari italiani sono stati impiegati. «In Bosnia dal 1996 al 1998; in Kosovo nel 1999 e in Eritrea nel 1998 e nel 2001. A maggio 2004, infine, é iniziata la missione in Albania, dove abbiamo ripristinato il raccordo ferroviario del porto di Durazzo». «E in Albania siamo ancora presenti», conclude Pietrangeli, «con un nostro nucleo che sta effettuando una ricognizione in previsione di un nuovo intervento sulla rete ferroviaria già l’anno prossimo».

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