sabato, Aprile 20, 2024
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Crescono agriturismo e «Bed & breakfast», la sorpresa Spagna. I primi bilanci di stagione registrano una sostanziale tenuta del settore con circa 6 milioni di presenze: leggero calo a fine agosto e poi il recupero tra settembre e ottobre Bene Garda, Se

Il turismo batte nuove vie. Convegno a Calvagese

Il turismo bresciano regge alla crisi economica e alla concorrenza con i Paesi stranieri. È quanto emerge dai dati – ancora di massima ma più che indicativi – relativi alla stagione turistica appena conclusa che confermano i numeri dello scorso anno. A fine agosto le presenze sono state 5.780.000 con un calo rispetto al 2004 dello 0,80%. Bene i mesi di settembre e ottobre che, in termini numerici, riportano ad una situazione di parità. Il quadro generale è stato disegnato ieri a Palazzo Arzaga di Calvagese durante il convegno organizzato dalla Provincia di Brescia, assessorato al Turismo dal titolo: «Strategie e obiettivi del turismo bresciano: risorse del territorio, nuove tendenze e nuovi mercati, riforme legislative». Dai numeri del 2005, si scopre che Garda, Sebino e Franciacorta sono le zone in crescita rispetto all’anno scorso. Qualche problema invece per la Valtrompia e la Valcamonica, come nel caso delle Terme di Boario che registrano una leggera flessione rispetto al 2004. Trend positivo per forme di turismo alternativo come nel caso di centri benessere, agriturismo e Bed and breakfast. «Il turismo rappresenta una delle principali attività economiche del nostro territorio, per questo occorre investire nello sviluppo del settore – ha sottolineato il presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli -. Negli ultimi anni si è cercato di rispondere alla crisi generale attraverso grandi progetti: mi riferisco alle manifestazioni culturali, agli impianti di risalita e alle piste ciclabili. D’altra parte nel nostro territorio il turista può trovare un’offerta a 360 gradi: dal lago alla montagna, dall’arte all’enogastronomia, dallo sport agli impianti termali». Si continua a puntare sugli stranieri che rappresentano la fetta principale delle presenze sul territorio. In calo tedeschi e austriaci mentre continuano ad aumentare gli inglesi e, novità del 2005, gli spagnoli. In questo senso importante la vicinanza con gli aeroporti di Verona, Montichiari e Orio al Serio che propongono voli low coast a prezzi contenuti. «I voli a basso costo sono una risposta concreta alla concorrenza dei pacchetti turistici offerti dagli altri Paesi come l’Africa e il sud-est asiatico – ha sottolineato l’assessore provinciale al Turismo Riccardo Minini-. Occorre investire nella promozione all’estero ma anche nei voli a basso costo e nei collegamenti con gli aeroporti. Non dimentichiamoci della formazione professionale degli operatori, indispensabile per garantire un’offerta di alta qualità». Risultati importanti si continuano ad ottenere nelle forme di turismo alternativo, come nel caso degli agriturismo, meta di un numero sempre crescente di turisti. Le 194 aziende presenti fanno di Brescia la prima provincia della Lombardia per numero di strutture. «Il successo sta nel saper coniugare al meglio le bellezze del territorio con il settore agricolo e quello turistico, riuscendo a mantenere alto il livello qualitativo dei nostri servizi» ha detto Gianluigi Vimercati, vicepresidente Agriturist Brescia. Crescita costante negli ultimi tre anni per i Bed and breakfast, con un incremento del 40% rispetto al 2004. Le 87 strutture attirano i turisti inglesi, tedeschi e del nord Europa, attraverso un’accoglienza su misura del cliente. I risultati migliori sono stati registrati soprattutto dai Bed and breakfast di Iseo e Valcamonica. In calo invece quelli gardesani. Cosa dire della montagna? «Negli ultimi otto anni sono stati investiti 35 milioni di euro in nuove strutture – ha detto il presidente di Adamello Ski, Francesco Bosco – lo scorso anno le presenze sono state circa un milione, di cui il 61% provenienti dall’estero. Per questo motivo stiamo rivolgendo la nostra promozione a quindici Paesi europei e, per la prossima stagione, prevediamo l’apertura a tre nuovi mercati. Nonostante la crisi del settore possiamo ritenerci soddisfatti. Per la prossima stagione sono già stati prenotati il 70% dei posti letto a disposizione». Da non dimenticare infine la realtà termale, presente nel Bresciano con cinque stabilimenti. Lo scorso anno le presenze legate a questo settore sono state circa 900 mila. «Le terme rappresentano un’importante fetta dell’offerta turistica bresciana, basta pensare che ad ogni euro di prestazione termale ne corrispondono 15 di indotto – ha precisato il presidente Terme di Sirmione, Filippo Maria Fernè- . Anche in questo periodo sono numerose le persone che si curano nella nostra struttura e, con ogni probabilità, chiuderemo con 60 mila presenze anche nel mese di ottobre».

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