venerdì, Aprile 19, 2024
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Per un'antenna che è stata smantellata è in arrivo un nuovo ripetitore e la psicosi per le onde elettromagnetiche tiene viva la protesta dei bardolinesi.

Il valzer dell’antenna

Per un’antenna che è stata smantellata è in arrivo un nuovo ripetitore e la psicosi per le onde elettromagnetiche tiene viva la protesta dei bardolinesi. A scendere in piazza ora, dopo il riuscito picchettaggio dei residenti di via Costabella, sono quelli nelle vicinanze della caserma dei Carabinieri, della Polizia della strada e di “Villa Serena”, la casa di accoglienza per gli anziani.A mettere sul chi va là gli abitanti di via Salvo D’Acquisto è un’antenna mobile da alcuni giorni parcheggiata sul retro dell’ex cantina Bolla. Scottati da quanto era successo tré anni or sono e riusciti, dopo varie lotte, a far togliere il ripetitore di Omnitel posizionato sulla struttura più alta dell’ex cantina, ora gli stessi cittadini si chiedono se questo non possa rappresentare una vera “presa in giro”. Sta di fatto che per non essere colti alla sprovvista hanno dato appuntamento per le ore 11 di stamane a tutti gli abitanti della zona per poi marciare compatti sul Municipio per avere dal sindaco Armando Ferrar! spiegazioni e se serve, sostengono; “protestare a difesa della salute dei cittadini”.Tempo fa agli attuali proprietari dell’immobile, un tempo cantina sociale ma con prospettiva di diventare un hotel, era stato proposto da parte di un’azienda leader delle telecomunicazioni, di firmare un contratto per installare un’antenna per ripetitori telefonici. Proposta sembra poi però caduta nel nulla, almeno secondo voci ben informate, ma con l’impianto mobile rimasto parcheggiato sul retro dell’ex cantina.Situazione comunque che non smette di preoccupare i residenti i quali chiedono garanzie precise per non trovarsi nella stessa situazione di tré anni or sono. Spronati, non v’è dubbio alcuno, dalla positiva soluzione raggiunta dagli abitanti di via Costabella che per una settimana intera hanno inibito l’accesso al fondo privato ove era stato installato un impianto mobile per le misurazioni: un traliccio alto una ventina di metri di una nuova compagnia telefonica. Ieri mattina di buon’ora infatti gli operai della società Alcatel di Milano sono intervenuti a smontare definitivamente l’impianto mobile a seguito dell’ordinanza sindacale con la quale Ferrar! intimava di rimuovere immediatamente il traliccio non autorizzato. Obiettivo così raggiunto dalla settantina di cittadini che all’inizio della settimana scorsa avevano sottoscritto un esposto-denuncia per i rischi “cancerogeni associati ai campi magnetici”.Soddisfatti della presa di posizione assunta dal Comune che ha ordinato lo smantellamento del traliccio in quanto “sussiste una situazione di potenziale grave pericolo per l’igiene e la salute pubolica e per l’ambiente, in assenza di elementi che consentono di escluderla”. Ma restano le perplessità. E chiaro che a nessun cittadino piace avere vicino a casa un depuratore o una discarica e tanto meno avere sopra la testa una fonte di onde elettromagnetiche. Ma ci siamo creati necessità ormai irrinunciabili in quanto viviamo in una società totalmente elettrificata e bombardati da onde radio, al punto tale che diventa indispensabile non solo rispettare i consigli per il buon uso di Tv, computer, oggetti elettrici ma anche che i Comuni localizzino le zone, lontane dalle abitazioni, per l’installazione di ripetitori, tralicci o cose di questo genere visto che Pinquinamento elettromagnetico dell’ambiente cittadino sta crescendo a dismisura.Alvaro Joppi

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