giovedì, Aprile 25, 2024
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Incontro stasera con monsignor Zenti alla Scuola di Polizia su iniziativa delle tre parrocchie cittadine. Il parroco del Beato Andrea: «Ha accolto la sollecitazione dei genitori, spesso soli con un compito difficile»

Il vescovo accetta la sfidadell’emergenza educativa

Il vescovo di Verona Monsignor Giuseppe Zenti torna a Peschiera per incontrare questa sera, con inizio alle 20.30 nell’aula magna della Scuola di Polizia, genitori ed educatori sul tema, quantomai di attualità, «Emergenza educativa oggi: ruolo e attese dei genitori».L’incontro è stato organizzato in collaborazione tra le tre parrocchie arilicensi (San Martino, Beato Andrea e San Benedetto) ed è anche la prima visita, seppure non ufficiale, di monsignor Zenti all’istituto per allievi agenti, diretto da Giuseppe Reccia.«Abbiamo chiesto ospitalità al direttore Reccia vista la capienza dell’aula magna», spiega don Tarcisio Soldà, del Beato Andrea. «L’idea è nata nelle due visite del vescovo alla nostra parrocchia: la prima il 5 giugno, per i 20 anni della chiesa, e la seconda il 19 ottobre per le cresime. In entrambe il Vescovo ha parlato, tra le altre cose, di questa emergenza educativa che sta a cuore alla Chiesa, alla scuola e soprattutto alle famiglie». «È un argomento di cui si dibatte tanto», prosegue, «anche su mezzi di comunicazione di massa che ci propongono, purtroppo così spesso, gli eccessi di questa emergenza, come il triste fenomeno del bullismo».«Si tratta di situazioni», continua don Soldà, «che si traducono in fenomeni altrettanto importanti di disagio e insofferenza degli adulti che non sanno come educare i figli, come riuscire a trasmettere loro i valori. Una delle nostre catechiste ha chiesto al vescovo se sarebbe venuto a parlare ai genitori di questi problemi e monsignor Zenti ha dato la propria piena disponibilità, suggerendo di coinvolgere le tre parrocchie del territorio».Dopo aver scelto la data, si è guardato al titolo della serata. «Ovviamente si è pensato al ruolo dei genitori; ma abbiamo anche considerato», sottolinea il parroco del Beato Andrea, «che i genitori non sono gli unici soggetti toccati dal fenomeno perché anche loro devono farei conti con l’ambiente e il tessuto sociale. I ragazzi, infatti, non hanno a che fare solo con la famiglia: ci sono anche la scuola, lo sport, le compagnie. Perché parliamo di ragazzi in età anche da scuole superiori e non solo di bambini dell’asilo. Ecco perché», dice ancora don Tarcisio, «abbiamo ritenuto giusto indicare nel titolo il ruolo e le attese dei genitori. Anche perché parlare dell’emergenza educativa pone il problema di come noi adulti abbiamo tralasciato la formazione umana, spirituale e culturale permanente. Ci preoccupiamo sempre e sempre di più della formazione professionale, perché è chiaro che nel lavoro devi essere sempre aggiornato e via dicendo. Ma tutto il resto l’abbiamo lasciato da parte e così siamo arrivati a questo punto. E a questo punto abbiamo visto che da sola, spontanea, nasce solo la gramigna».«Dunque questo incontro può essere un’occasione per riprendere anche come adulti i discorsi tra di noi. I ragazzi vivono in rete tutto il giorno e i genitori pensano invece che basti un comando, un ordine come con il telecomando per sistemare ogni cosa. Invece», conclude il parroco, «bisogna imparare a fare rete anche tra noi adulti per tentare di capire quali sono i no e i si da dire e riprendere in mano un percorso educativo che è l’unica strada che abbiamo per superare questa emergenza».

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