venerdì, Aprile 19, 2024
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L’infrazione più comune? Motoscafi troppo vicini alle spiagge

In acqua, sul mare così come sul lago, il rispetto delle norme è condizione indispensabile per la sicurezza propria e altrui.

 L’infrazione più comune? Motoscafi troppo vicini alle spiagge In acqua, sul mare così come sul lago, il rispetto delle norme è condizione indispensabile per la sicurezza propria e altrui. Purtroppo non tutti sono consapevoli dei pericoli che si celano dietro una piacevole gita in barca. E non tutti rispettano le regole. I rischi maggiori, infatti, li corrono proprio i «diportisti della domenica», quelli che meno conoscono i codici marinareschi. Non a caso il 90 per cento degli interventi di soccorso sul Garda riguardano persone che si trovano a bordo di barche a noleggio, accessibili a tutti benché siano in grado di fornire prestazioni in termini di velocità pari a quelle di mezzi per cui è necessaria la patente nautica.Ma quali sono le regole che più spesso vengono disattese? «Indubbiamente – spiega il Comandante della Guardia Costiera Marco Ravanelli – la norma riguardante la navigazione sotto costa. La distanza minima da osservare è troppe volte sottovalutata. Diportisti inesperti commettono spesso errori di valutazione: i 150 metri di distanza obbligatori diventano così 50 e i 300 metri si riducono a 70, con tutti i rischi che ne conseguono». C’è poi la questione delle precedenze: «Spesso i noleggianti non hanno neppure idea dell’abc della navigazione». E qui entra in gioco la professionalità del noleggiatore, che dovrebbe istruire il noleggiante, spiegargli i pericoli cui può andare incontro e mostrargli con chiarezza il posizionamento a bordo delle dotazioni di sicurezza. «Sul lago è giusto divertirsi – continua Ravanelli – ma è opportuno farlo con un certo criterio: non bisogna sfrecciare ad alta velocità e creare onda quando ci si trova vicino ad altre barche; meglio evitare di tenere persone, e in particolare i bambini, sedute a prua con i piedi in acqua; sarebbe inoltre buona norma che i bambini con meno di 10 anni indossassero sempre il giubbotto salvagente». Se non si conosce il lago, prima di salpare, sarebbe opportuno chiedere consiglio ad un esperto del posto che conosce bene la zona in merito alla presenza di secche e scogli non segnalati ed affioranti. Se poi, pur avendo rispettato le norme di legge e del buonsenso, ci si trova comunque nei guai, il numero da chiamare per attivare i soccorsi è il 1530. Il coordinamento degli interventi è gestito dalla Guardia Costiera di stanza a Salò. «La disponibilità di più equipaggi che si alternano nel servizio – spiega il comandante – consente di far partire un mezzo da Salò e uno da Gargnano entro 5 minuti dall’allarme. Di solito entriamo in azione mediamente in 2-3 minuti. I nostri mezzi sono in grado di intervenire in 10 minuti su una superficie di lago pari all’80%, in 15 minuti sul 18% e in 20 minuti sul restante 2%. In orari diurni, con l’ausilio delle unità delle forze di polizia i tempi di intervento si riducono ulteriormente». A Salò, oltre ai due mezzi della Guardia Costiera, sono di stanza 3 barche dei Vigili del Fuoco, 2 dei Volontari del Garda, una dei Carabinieri e una della Guardia di Finanza; a Desenzano operano un gommone dei Carabinieri e uno dei Vigili del Fuoco; a Peschiera una motovedetta dei Carabinieri e un gommone della Polizia; a Bardolino 2 mezzi dei Vigili del Fuoco; a Torri del Benaco un gommone dei Carabinieri; a Riva del Garda 2 mezzi dei Vigili del Fuoco, 2 della Polizia e uno dei Carabinieri; a Gargnano, infine, è di stanza il terzo mezzo della Guardia Costiera.Il Garda, insomma, è davvero ben controllato. 

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