Il comitato «Centrolago» presenta un progetto di recupero
In castello congressi e teatro
A intervalli periodici, e anche in questi giorni, a Desenzano si torna a parlare del castello. Dopo quasi 40 anni dall’acquisto fatto dal Comune dal Demanio militare, la fortezza costruita sul «tetto» della cittadina cerca qualcuno che la abbellisca; che la faccia rivivere. Perchè finora si è discusso di molte idee, ma si sono visti pochi fatti concreti. Ora ci prova «Centrolago», un comitato nato spontaneamente e guidato da Massimo Ghidelli, desenzanese d’adozione e direttore della Camera di commercio di Brescia. Una realtà cui fanno capo molti desenzanesi Doc come Giorgio Fezzardi, un passato di amministratore comunale. Ieri mattina, alla presenza del vicesindaco Emanuele Giustacchini e della presidente del consiglio comunale Maria Ida Germontani, il comitato ha presentato il suo progetto, con un piano finanziario di massima e con la proiezione di diapositive. Per rimetterlo in sesto, e per assegnare al castello la triplice funzione di centro congressi, teatro e sede espositiva, dovrebbero «bastare» circa 18 miliardi. Ma, ha subito avvertito Ghidelli, «la ricchezza che sarebbe indotta dalle attività è calcolata in oltre 20 miliardi di lire l’anno». Da dove arriverebbe questa montagna di soldi? «Utilizzando la struttura, sempre in un anno, in 100 giornate per convegni internazionali e nazionali; per altre 100 con rassegne e mostre specializzate, e per 50 destinandola a rappresentazioni teatrali. Così si otterrebbero quei 20 miliardi di indotto». La realizzazione dell’intera operazione, ha sostenuto poi Giorgio Fezzardi, sarebbe quasi interamente autofinanziata dagli introiti annui che il complesso polifunzionale porterebbe nelle casse comunali: circa 700 milioni l’anno, oltre al risparmio di spesa, inteso come tutte quelle spese che il Comune oggi si accolla per gli affitti dei teatri estivi e invernali, di palchi e strutture varie. L’architetto Maurizio Betta, in veste di progettista, ha invece definito il possibile scenario della ristrutturazione del castello, la cui parte esterna, ovviamente, non sarebbe intaccata. Si sfrutterebbe piuttosto l’imponente superfice sotterranea, nella quale ricavare parcheggi e locali al servizio del palacongressi. Il Comune, è stato detto ancora, potrebbe realizare questa operazione con le proprie forze economiche con l’accensione immediata di un mutuo, dal momento che le entrate del complesso e i risparmi di spesa coprirerebbero quasi totalmente la rata di mutuo, pari a un miliardo e cento milioni, con un’entrata identica. Dicevamo che dovrebbero essere tre le funzioni attorno alle quali potrebbe ruotare il futuro del castello. La prima è quella congressuale. Il centro congressi ospiterebbe tra i 900 e i 1000 posti. Quindi la funzione espositiva con ampi spazi destinati a mostre di settore, culturali o comerciali. Infine quella teatrale, con una sala interna e uno spazio all’aperto per rappresentazioni estive. Ora la parola spetta all’amministrazione comunale. E ieri, intanto, l’assessore Giustacchini ha assicurato che il progetto, definito meritevole di attenzione, verrà sicuramente preso in esame.
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