venerdì, Marzo 29, 2024
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All’istituto Falcone Borsellino il primo tentativo di convocazione unitaria per il Garda Baldo. La dirigente: «Tentiamo di sveltire una procedura tutta sbagliata»

In coda per fare i supplenti

Si sono chiuse ieri mattina all’istituto comprensivo Falcone Borsellino le assegnazioni delle supplenze per i docenti degli Istituti della zona Baldo-Garda. Quattro giorni di consultazioni di dirigenti scolastici e assistenti delle scuole di Malcesine, Garda, Caprino, Bardolino, Cavaion, Peschiera, Castelnuovo e Sona, per assegnare le supplenze annuali o temporanee superiori ai 30 giorni (per l’anno scolastico in corso) di seconda e terza fascia della graduatoria provinciale, alle scuole dell’infanzia, primarie e medie.Si tratta di una vera novità, poiché per risparmiare tempo e fatica per tutti, per la prima volta gli istituti comprensivi si sono riuniti in un unico polo per la convocazione e contemporanea assegnazione delle supplenze. Con la convocazione, però, sono risultate chiare anche tutte le difficoltà degli istituti e degli aspiranti insegnanti, che a centinaia in questi quattro giorni hanno assediato la scuola media di Bardolino nella speranza di ottenere un posto di lavoro. Un esempio per tutti: per assegnare una ventina di posti solo a Bardolino è stato necessario far partire 560 convocazioni, moltiplicato per le scuole della zona si può avere un’idea della dimensione del fenomeno.La dirigente scolastica di Bardolino, Emanuela Antolini, spiega il caos che si è generato a causa del nuovo regolamento scolastico emesso dal ministero della Pubblica istruzione nel 2002. «Quest’anno è stato peggio del solito», attacca, «la graduatoria definitiva per i supplenti dell’Usp (ufficio scolastico provinciale che ha preso il posto del provveditorato agli studi) è stata pubblicata solo due tre giorni prima di Natale. È successo così che a inizio anno scolastico abbiamo dovuto nominare i supplenti in base alla vecchia graduatoria, con la riserva che quando usciva la nuova si sarebbe riconvocato tutti per le assegnazioni definitive. Per questo molti docenti che erano stati nominati a settembre ora perdono il posto, perché devono passare l’incarico a chi li precede in graduatoria, persone che magari prima avevano rifiutato ed ora accettano». «Questo ritardo», prosegue Antolini, «ha determinato che i docenti in classe devono essere sostituiti con quelli aventi diritto. Chi ne fa le spese però sono i bambini, che vengono messi in difficoltà, soprattutto in questo momento che coincide con le valutazioni del primo quadrimestre. Gli alunni perdono la continuità dell’insegnante, per non parlare poi dei bambini in situazione di handicap che hanno il sostegno». Al danno per i gravi disagi dei ragazzi si aggiunge la beffa per le scuole, creatasi con la procedura imposta dal nuovo regolamento. «È una procedura demenziale», si sfoga la dirigente, «che ci impedisce di assicurare tempestivamente il servizio scolastico e nel contempo determina degli aggravi economici enormi. Alcune scuole per assegnare una supplenza arrivano a spendere più di 5000 euro di telegrammi, poichè ogni telegramma costa dai 7 ai 10 euro e per la convocazione si arriva anche a 300 chiamate. Il telegramma costa così caro per la lunghezza del testo imposto dal regolamento, perché bisogna specificare un’ infinità di dettagli. Il vecchio regolamento era più funzionale perché prevedeva delle sanzioni per chi veniva convocato e non accettava il posto. Chi rifiutava la chiamata passava in fondo alla graduatoria, invece adesso questo non accade più e le persone rimangono sempre nello stesso posto in graduatoria, così ad ogni convocazione bisogna continuare a richiamare sempre gli stessi, che rimangono in testa alla lista e magari abitano lontanissimo e così ti dicono sempre di no».Per questo la dirigente scolastica di Bardolino, ma anche la dirigente dell’istituto comprensivo di Nogara, Gabriella Piccoli, in novembre hanno preso carta e penna e hanno scritto un esposto al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, nel quale elencano tutti i problemi legati all’assegnazione delle supplenze. Gli stessi argomenti esposti anche da altri istituti della provincia durante un incontro pubblico, il 29 dicembre a Verona. I dirigenti propongono una revisione dell’attuale normativa, con l’inserimento del blocco delle graduatorie a inizio anno scolastico, obbligo di domicilio nella Provincia o province limitrofe, obbligo di accettazione di supplenze anche di un solo giorno, riduzione del numero da 30 a 10 delle sedi in cui fare domanda di supplenza ed eliminazione dell’obbligo di inviare il telegramma, prevedendo la chiamata diretta o per posta prioritaria o per posta elettronica.

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