mercoledì, Aprile 24, 2024
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Meno acqua per i campi ma la guardia resta alta

In difficoltà la navigazione da diporto

I 10 centimetri di livello sono rimasti fermi anche ieri. Il Garda non cresce, la tacca dell’idrometro di Peschiera è rimasta immobile sui + 10 sopra lo zero. Ieri all’ora di pranzo è caduta anche una manciata di millimetri di pioggia, un’inezia. A salire è stata solo una fastidiosa umidità. Ieri mattina, intanto, è scattata la nuova misura dello scarico nel fiume Mincio decisa nel summit di mercoledì a Monzambano organizzato dalla Comunità del Garda. La portata, dai 55 mc. al secondo è stata, infatti, ridotta a 41 mc/sec. L’obiettivo è di non far calare troppo i livelli del lago, di non farli scendere insomma sotto la soglia dei 5 centimetri sopra lo zero idrometrico. E per rispettare questa decisione, se non dovesse piovere cospicuamente nei prossimi giorni, la portata dello scarico a valle verrebbe ulteriormente ridotta a 35 metri cubi. Il sacrificio maggiore lo devono quindi sopportare i consorzi irrigui e le colture di mais e di riso disseminate nell’alto Mantovano. Intanto, la navigazione pubblica riesce a mantenere l’attività. Sostituiti gli aliscafi, il cui pescaggio sfiora anche i 4 metri, con i catamarani favoriti dalla chiglia più bassa, i servizi della Navigarda per ora non hanno subìto interruzioni. I canali di accesso agli imbarcaderi sono stati dragati per tempo. Problemi, invece, li hanno i natanti da diporto, specie quelli a vela, costretti per ora a navigare in stato di allerta. Gli incidenti degli ultimi giorni ne sono una conferma. A farne le spese soprattutto sono i diportisti stranieri o in vacanza che non conoscono la conformazione del Garda, le sue secche, le insidie sotto costa. E bisogna prestare attenzione anche ai tuffi dai pontili o dalla barca, se non si è sufficientemente al largo. Quello della regolazione dei livelli è un problema eterno, dibattutto da decenni, nei quali pure si sono avuti degli studi e delle proposte interessanti. Che, però, non sono stati mai presi in seria considerazione. Per non parlare delle decine di interrogazioni parlamentari che hanno accompagnato, senza esito, le annate di siccità che si sono abbattute sul bacino del più grande lago italiano, provocando l’abbassamento dei suoi livelli. La Comunità del Garda, da parte sua, rappresenta l’unico interlocutore serio grazie al suo importante centro studi ed all’archivio dati.

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