giovedì, Aprile 25, 2024
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Franceschini: «Il nostro obiettivo è rivedere parametri vecchi di quasi 30 anni e la gestione delle decisioni»

In Senato la voce di tutti i paesi

La revisione dei livelli minimi delle acque del lago di Garda e un organismo istituzionale in cui abbiano voce in capitolo anche i sindaci delle comunità gardesane: sono queste le proposte e le richieste illustrate alla tredicesima commissione del Senato dai sindaci Renzo Franceschini di Lazise, Fiorenzo Pienazza di Desenzano (Brescia) e Claudio Molinari di Riva (Trento). Quest’ultimo è anche uno dei senatori componenti la commissione e sarà lui a redigere il documento finale della commissione, che potrebbe comprendere una proposta per il Governo Prodi.«Questo almeno è quello che ci auguriamo», commenta Franceschini sottolineando la positività del colloquio in commissione. «In effetti siamo tornati da Roma con la convinzione di un confronto reale e concreto. I senatori erano quasi tutti presenti e tra loro ci sono stati alcuni interventi dell’ex ministro Ronchi, che ha avallato le nostre preoccupazioni».In discussione il futuro del più grande dei laghi italiani. «Occorre capire cosa vogliamo fare di questo bacino: deve essere considerato solo un serbatoio d’acqua, vuoi a favore delle coltivazioni del mantovano vuoi a favore del Po, o va visto, come noi riteniamo, come ambiente naturale ed ecosistema che è prioritario tutelare? Questo è il quesito cui occorre dare risposta», dice il sindaco di Lazise, «e bisogna farlo in tempi brevi».La proposta dei sindaci, portavoce dei colleghi di tutti i comuni gardesani, è chiara : innanzitutto rivedere il parametro – stabilito da una legge del 1980 – che fissa a 15 centimetri sopra lo 0 idrometrico il livello minimo del lago. Il che significa che ogni qualvolta il livello del lago supera quel limite c’è margine di disponibilità di utilizzo dell’acqua.«Non possiamo continuare a tenere buono questo valore», riprende il primo cittadino di Desenzano Pienazza, «Basti pensare che un livello a 5 centimetri sopra lo 0 idrometrico significa impossibilità di navigare verso la riva, avere i pontili fuori acqua di diversi metri con conseguenze ben immaginabili anche sulla flora e sulla fauna di questo habitat naturale». «Per questo abbiamo chiesto di aggiornare scelte attuate più di 20 anni fa, tenendo conto di valutazioni ambientali e naturali che oggi sono molto cambiate».I sindaci gardesani hanno altresì chiesto di veder riconosciuta istituzionalmente la loro figura negli organismi che decidono del lago e dei suoi livelli. «Pensiamo sia giunto il momento in cui anche i responsabili delle realtà locali abbiano accesso ai luoghi in cui si decide di questo territorio. Dalla tutela del lago di Garda e delle sue acque non dipendono solo gli agricoltori dei consorzi di bonifica o la salute del fiume Po, ma anche le comunità che vivono sulle sue sponde», ribadisce Franceschini. «Per questo abbiamo proposto un organismo di rappresentanza che raggruppi i nostri paesi e che abbia possibilità di confronto diretto con le maggiori istituzioni, pur continuando a dialogare anche con le competenti Autorità di bacino».Proprio i rappresentanti di queste Autorità così come dei Consorzi di bonifica saranno prossimamente convocati dalla commissione del Senato.«Sono passaggi essenziali per completare l’istruttoria sul lago di Garda, che potrebbe includere anche un sopralluogo da parte dei senatori. Rimaniamo quindi fiduciosi sulla loro disponibilità a valutare seriamente le nostre proposte, così come siamo certi che è stato importante aver portato a Roma la voce delle nostre comunità». «E, forse per la prima volta», conclude il sindaco di Lazise, «sulla salvaguardia del nostro lago le tre sponde del Garda, intese come comuni, province e regioni, hanno dimostrato di pensarla allo stesso modo».

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