sabato, Aprile 20, 2024
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Dalla passione di Giorgio Peres il lavoro di ricerca negli archivi delle biblioteche. Affidate allo storico Gaggia le ristampe del grande ittiologo

In tre libri tutti gli scritti di Malfer

Tre libri destinati ad appassionare gli amanti del lago di Garda e del suo ecosistema, perché raccolgono in un corpo unico tutti gli scritti di Floreste Malfer, grande ittiologo gardesano (1862-1932) nato da una famiglia di pescatori, ancora oggi considerato il massimo conoscitore del lago, dei pesci e dei metodi di pesca.L’opera è stata presentata qualche tempo fa in biblioteca dallo storico gardesano Fabio Gaggia, presidente della Corporazione degli antichi originari di Garda che ne ha una delle due sole copie esistenti. L’altra la conserva il suo curatore, il veronese Giorgio Peres, 39 anni, area manager in un’importante ditta cittadina, che sul Garda viene ogni volta che può. Peres ama pescare e di Floreste Malfer sa tutto. «Il primo suo libro che mi comprai è stato proprio Il Benàco, volume che ancora conservo con tanto di autografo. Sono sempre stato appassionato di questo ittiologo», dice Peres, «ritengo Il Benàco il più bel tributo letterario mai scritto sul lago di Garda e sono convinto che la prosecuzione nei tomi terzo, quarto e quinto è solo un contributo alla sua memoria». Poi spiega in cosa è consistito il suo lavoro: «L’idea di raccoglierla in un tomo unico me l’ha data Malfer, io ho solo raccolto gli scritti che lui indica nell’avvertenza a Il Benàco e che ho trovato nell’archivio della biblioteca di Garda e nella civica di Verona. Sono una decina di fascicoli slegati, una serie di monografie lunghe che formano i tre volumi che per la prima volta riuniscono tutti gli scritti».La prima e la seconda parte de Il Benàco affrontano i temi «Oro e idrografia» e «Ittiologia»; la terza parla di «Materiale e produzione» in particolare de «La pesca nel lago di Garda» e il «Lago di Garda in un decennio di pesca». La quarta parte è sulla «Legislazione peschereccia» e tratta di regolamenti di pesca e pescosità del Garda e della Corporazione degli antichi originari di Garda, di cui Malfer fu presidente. La quinta è «Fauna pelagica», osservazioni su quelle forme di vita che si potrebbero definire il plancton del lago di cui i pesci si cibano. «Ora che quest’opera inedita è compiuta varrebbe la pena di farla entrare nel circuito della distribuzione», dice Gaggia.«Ho iniziato il lavoro due anni fa», dice Peres, «ho fotocopiato ogni pagina di questi scritti, poi si è proceduto alla stampa. Oltre non mi sento di andare. Mi basta sapere che tutta l’opera di Malfer è ora raccolta e affidata al professor Gaggia. Oggi anche Il Benàco, che ha avuto due ristampe anastatiche, è introvabile».

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