giovedì, Aprile 25, 2024
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Aziende private e amministratori pubblici nella cornice de l’«Arzaga». Un convegno per presentare l’effetto depurazione del Tx Active

In vetrina il cemento mangia smog

In attesa di una fondamentale inversione di tendenza su scala planetaria, una novità tecnologica può contribuire a ridurre il livello di inquinamento atmosferico. Parliamo del cemento mangia smog, di cui si è parlato nei giorni scorsi in un convegno svoltosi a palazzo Arzaga, a Calvagese. Al centro dell’attenzione il «Tx Active», una invenzione dell’Italcementi. Un legante speciale capace di una continua reazione fotochimica, grazie alla quale può assorbire e inertizzare, trasformandole in ossigeno, sostanze inquinanti sospese nell’aria. «Dobbiamo costruire le nostre case, le nostre piazze, le nostre strade con questo prodotto – ha commentato l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Mauro Parolini -; intanto, presto inizieremo un esperimento con la copertura del soffitto di una galleria stradale nel Bresciano, caratterizzata da un elevatissimo inquinamento». Tecnici e politici si sono poi alternati durante il convegno per dimostrare, dati e diagrammi alla mano, che gli effetti fotocatalitici del Tx sono sicuri ed efficaci. Sono stati portati gli esempi concreti ovvero realizzazioni con il mangia smog avvenute tra il 2003 e il 2006 come il tunnel di via Porpora a Milano, la grande chiesa della Dives in Misericordia a Roma, un centro yoga a Brescia, il centro sportivo Montichiarello di Montichiari, il palazzo dell’Arcivescovado a Taranto, la sede dell’Air France nell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi e la Città della Musica a Chambery. Ma si è parlato anche di residenze in Belgio, della sede della polizia di Bordeaux e di un edificio pubblico costruito a Casablanca, in Marocco. A organizzare il convegno di Calvagese è stato il Centro pose Senini di Montichiari che è partner esclusivo dell’Italcementi proprio per la messa in opera del Tx Active in tutta Italia. Intanto, è di queste ore la conferma che la stessa azienda monteclarense si occuperà di mettere in opera manufatti realizzati con questo prodotto lungo il tracciato della metropolitana di Brescia. L’infrastruttura, lo ricordiamo, attraverserà la città da Nord a Sud per 13 chilometri. Oltre a Parolini e ai monteclarensi Massimo e Alberto Senini sono intervenuti al convegno con le loro relazioni Alberto Ronzi e Nicola Rizzo di Italcementi.

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